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Giuseppe Rovani
Cento anni

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  • LIBRO UNDECIMO
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Gli scellerati per vocazione e per arte, i quali di ogni cosa si fanno un'arme per raggiungere i proprj intenti, spesse volte nella raccolta dei mezzi somigliano a quella classe speciale d'avari che sono avidi dell'oro e lo accumulano affannosamente, non perchè amino l'oro in se stesso, ma perchè temono sempre di essere sorpresi da improvvisi bisogni, e però non vogliono lasciarsi cogliere sprovvisti. Il vecchio Suardi, nella sua speciale condizione, assimigliava a questi avari. Nel dubbio che i suoi disegni incontrassero ostacoli, nel sospetto anche lontanissimo che un uomo potesse diventare un suo oppositore, subito pensava agli schermi, alle ritirate, alle armi di difesa e d'offesa, come se il suo sospetto si fosse già avverato, e se il suo possibile nemico lo avesse già colpito. Al pari di un feudatario del medio evo, asserragliava il proprio castello anche allorquando non gli era posto l'assedio da nessuno, ma soltanto nel timore che ciò potesse succedere. Allorchè, nelle faccende degli appalti per l'armata repubblicana, si trovò la prima volta a contatto con monsieur Chapier, comprese che con quell'uomo non avrebbe mai potuto trovarsi d'accordo, e pensò tosto ai mezzi di potere, all'occorrenza, disfarsi di quel francese. Ne studiò l'indole e le debolezze; studiò le relazioni in cui trovavasi con altri uomini; in che grado fosse rispettato, amato, odiato; su queste osservazioni abbozzò i proprj disegni, che modificò, perfezionò o cangiò addirittura a seconda delle circostanze sorvenienti.

In principio, appena ebbe fatta la conoscenza del colonnello Landrieux, pensò se mai fosse stato possibile di far le parti di Creonte tra il colonnello e l'intendente, per suscitare tra di loro una tale avversione, che l'uno dei due, o l'uno e l'altro insieme, potessero andar colle gambe in aria; s'accorse però presto che del Landrieux, per quell'affare speciale, non c'era da cavare nessun partito; onde se lo tenne buono per qualche altra cosa, e lasciò andare. In appresso s'avvide che monsieur Chapier, con cui la natura, per ciò che riguarda l'avvenenza, non era stata cortese, guardava di pessimo occhio i bei giovinotti, e all'uopo anche ne sparlava e li metteva in dileggio. A questa scoperta presto ne tenne dietro un'altra; e fu che monsieur Chapier andava perduto dietro al bel sesso, e, per quanto pareva, con tanto maggior fervore quanto più era implacabile il loro gelo a suo riguardo; e che durante il carnevale avea tentato ogni sforzo per rendersi amabile, vale a dire avea tentato l'impossibile; e che si era in sul serio riscaldata la testa quando vide quel portento di bellezza che era la contessa A... Indi, da certe contrazioni di muscoli e da certi sguardi obliqui che l'intendente gittò sul capitano Baroggi, una sera che nella platea della Scala gli era passato innanzi, potè indovinare ch'ei lo avrebbe voluto piuttosto morto che vivo. Gli uomini disgraziati colle donne portano un'avversione singolarissima a quelli che ne sono la calamita. Su questi dati adunque il signor Andrea Suardi fece i suoi calcoli, in conseguenza dei quali approfittò dell'amabile invito della bella contessa per mandarle tosto il capitano, avviare tra loro un amore qualunque, e farlo luccicare poi sugli occhi dello Chapier, con quell'insistenza onde il monello persecutore spinge al suicidio l'improvvido merlo, tormentandolo senza posa coi raggi del sole raccolti nello specchietto. Il Baroggi fu per ciò messo da lui al posto dove il Landrieux non avrebbe saputo far nulla; fu da lui messo a quel posto coll'intento onde un piantatore americano mette il generoso cane di Terra Nuova sul sentiero dov'è la traccia del leopardo o del giaguaro, per aver tempo di porre sè stesso in salvo, dato un repentino assalto, e senza pigliarsi gran pensiero del pericolo del cane fedele.

Il Suardi aveva preso a proteggere il povero figliuolo del disgraziato Baroggi; lo aveva fatto educare senza risparmi; aveva sentito e sentiva per lui qualche affezione, che in certi momenti diventava anche caldissima. Ma egli era avvezzo a sagrificare tutto ai proprj fini; avrebbe sagrificato anche i figli, se ne avesse avuti; onde non vi poteva essere un'eccezione nemmeno pel Baroggi. Se non c'era la necessità di adoprarlo, lo risparmiava ed era contento; ma se la necessità facevasi imperiosa, sentivasi disposto ad immolarlo freddamente, e addio affezioni. Nella categoria degli uomini belve il Suardi poteva essere qualificato come il leone messo a raffronto col tigre: il primo divora per fame; il secondo per rabbia e voluttà di strage.

Ora, tornando al teatro della Canobbiana, la contessa A... assaporò a lungo il piacere di sedere in palco dirimpetto al bel capitano; chè tutte le donne che fanno all'amore per passione e per diporto esultano nel mostrare al mondo, quasi in atto di trionfo, l'ultima loro conquista: in ciò non molto dissimili dai fanciulli che con giubilo fanno vedere a tutti l'ultimo loro giocattolo. Ragion volle però che, uscendo dal palchetto, dove erano entrati altri aspiranti, lasciasse lo strenuo dragone per farsi accompagnare da loro in Ridotto dove, di quel tempo, si raccoglieva il fiore della cittadinanza, e dove, anche dopo finito lo spettacolo teatrale, si prolungavano sino ad ora tardissima la conversazione e il giuoco.

Il Suardi, colto il momento che il Baroggi fu solo, lo prese sotto il braccio, e così gli disse:

Caro Geremia, c'è un originale di francese al quale è necessario che tu dia una lezione piuttosto grave.

È borghese o soldato?

È un anfibio.

Come un anfibio?

Voglio dire che veste la montura, ma quando gli altri si fanno ammazzare, egli conta i denari e prepara i pacchi per le truppe. È un intendente.

Ah, ah, monsieur Chapier. Lo conosco benissimo. Al teatro di S. Martino c'è uno scimiotto vestito da generale che sulla corda va dal palco scenico alla soffitta, il quale sembra suo fratello gemello. Ha la debolezza di voler piacere alle donne. Oh... lo conosco benissimo.

Che tu lo conosca va bene; ma va male che egli sparli di te.

Come fa a sparlare di me, se io non gli ho mai tôrto un capello?...

Ha sparlato di te e ha sparlato di lei...

Di lei? di chi?

Della contessa, s'intende. Ha detto che la contessa paga gli amanti, e che ti...

Qui il Baroggi mandò un'esclamazione che si sarebbe sviluppata in un fremito ferino, se il Suardi non lo avesse frenato.

Che cosa gridi, matto? Lascia gridar chi è sporco. Piuttosto va a pigliar quel furfante pel collo e...

Il Baroggi, senza rispondere, aveva già saltato tre gradini. Il Suardi lo trattenne ancora.

Ma dove corri, se non sai nemmeno dov'egli si trova?

Sarà in Ridotto, come al solito. Eppoi, dovunque ei si fosse cacciato, lo troverò io in ogni modo.

Chi ha fretta va adagio, chi vuol vendicarsi manda giù l'ira e si arma di sorrisi. Non occorre che a un soldato tuo pari io dia dei suggerimenti; ma colui non deve sentire dalla tua bocca la cagione del tuo sdegno. Sopratutto che il nome della contessa sia rispettato col silenzio. Sorridendo gli si va vicino e lo si guarda, come a dirgli: Mi fai ridere e mi fai compassione nel tempo stesso; se non s'accorge, si torna da capo; se non basta, passando vicino alla sedia, gli s'urta dentro; se non basta ancora, gli si pesta un piede, in guisa da fargli comprendere che non è stato uno sbaglio. Già quando un cane guarda un gatto, non occorrono raccomandazioni per farli venire alle prese. Il resto vien da sè.

Quel che il Suardi aveva detto, era il vero. Monsieur Chapier aveva infatti, momenti prima, sparlato del Baroggi a quel modo che fu riferito. Il Suardi, che stette in sull'ale tutta la sera per non lasciar sfuggir nulla, sapute quelle ingiurie, corse a farle fruttare, e fruttarono infatti più di quello che si sarebbe pensato. Il Baroggi quando salì in Ridotto, traspirando ira da tutti i pori, non disse nulla; ma, passando vicino alla sedia dov'era monsieur Chapier, la urtò di tanto, che spostandola un buon tratto, il Francese sarebbe caduto, se un ufficiale non l'avesse preso tra le braccia. È inutile il dire che gl'insulti scoppiarono senza farsi aspettare. Tutto il Ridotto fu sottosopra, e la prova delle armi sarebbesi fatta là issofatto, se non si fossero intromessi ufficiali e cittadini a metter pace pel momento, e a trasportar la questione sul terreno del così detto onore.

Le cose erano a tal punto quando la platea sorse tutta quanta.

 




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