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Giuseppe Rovani Cento anni IntraText CT - Lettura del testo |
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XIV
Dall'agosto, in cui c'incontrammo per la prima volta a Parigi col Baroggi, si venne sino al giorno sette novembre. Era un'alba parigina dell'estremo autunno, nebbiosa e fuliginosa. Il Baroggi dormiva, ma di quel sonno che è piuttosto un sopore patologico, e si direbbe prodotto più dalla virtù di un narcotico che dall'intima legge del corpo tranquillamente stanco. Era da molte notti ch'ei non poteva chiuder occhio, e da molti albori che sonnecchiava per qualche istante in quell'ora appunto. A un tratto si sveglia e balza giù dal letto: un suono speciale lo aveva scosso, ma egli non lo sapeva. Stette così un poco su due piedi come smemorato, ma nella via, intercalato a un sordo mormorio come di vento che mugghia in basso tono, sente lo squillo di un campanello. Un brivido gelato lo percorre tutto... Spalanca i vetri della finestra e s'affaccia. Era il viatico, che venendo da Notre-Dame passava sul Pont Double. Molte volte il viatico era passato per di là, e non c'era ragione ch'egli ne rimanesse tanto atterrito; ma l'irrequietudine convulsa che lo agitò fu tale, che quasi senza mettere a consulta i proprj pensieri, si vestì frettolosamente per uscire, e le mani gli tremavano come a paralitico, nell'abbottonarsi il pastrano. Esce, e dette alcune cose al domestico, discende le scale a saltelloni. Pareva uscito di ragione affatto. Segue la processione del viatico. Ah, pur troppo tra l'affannosa alternativa di un baleno di speranze che rischiarava il suo sgomento, ei vede che il viatico tien la via che dal Pont Double mette alla Rue du Plâtre. Tende l'orecchio con faticosa attenzione alle voci delle devote del Santissimo, che rispondevano in lugubre cadenza alle litanie intuonate da una vecchia: Consolatrix afflictorum Ora pro ea. Refugium peccatorum Ora pro ea. Si fa ancor più attento per accertarsi se le devote mormorassero pro eo o pro ea; ma nell'afferrare quell'orrenda certezza, collo scarso lume degli occhi che per lieve deliquio gli fuggiva, vede nel tempo stesso piegare il baldacchino verso la casa del conte. Non era più il caso d'attenersi a quella scrupolosa osservanza d'ogni riguardosa cautela per non scoprire sè stesso e per non compromettere la contessa. Il dolore soverchiava. Egli entrò nel cortile della casa, in coda alle devote. Stette un momento perplesso sul limitare, e fece alcune confuse domande al portinajo, che, indifferente come lo stipite di sasso al quale si appoggiava, rispose che il viatico era per la contessa B...i. gravemente ammalata. Intanto il parroco di Notre-Dame era salito. Il Baroggi, senza pensare ch'era in mezzo a una fitta di persone che lo vedevano, misurava a gran passi il cortile. A un tratto si ferma parlando tra sè, e facendo gesti come se fosse impegnato in un discorso con qualcuno; poi, risoluto, a due, a tre gradini per volta, ascende le scale. È all'uscio dell'abitazione del conte. Era spalancato, ma alcune donne in ginocchio ne ingombravan l'ingresso. Egli va oltre, passa d'un'in altra camera. Le donne di casa, vedendolo e conoscendolo, perchè i domestici sanno tutto, non sapendo che si pensare, lo lasciano fare e andare innanzi. Quando il Baroggi s'accorse d'esser presso la camera dove la contessa giaceva a letto, e dove era entrato il parroco, si fermò quasi colpito da un sacro spavento. Alla fine entrò; la contessa travide e vide, s'alzò in sul gomito raccogliendo tutte le sue forze, mandò un gemito nel quale pur si ripercuoteva un suono ineffabile di gioja, e ricadde col capo indietro sul guanciale. Il Baroggi s'accosta al letto, cade in ginocchio, le prende la mano, che bacia e ribacia e torna a baciare. Il parroco, che era un prete gallicano dei più tremendi, e che rappresentava la vendetta di Dio più della misericordia: Che è questo? gridò; e afferrò un campanello. Accorse la servente; dopo alcuni istanti si fermò sulla soglia il padrone di casa, il conte B...i. La contessa aveva la testa abbandonata sul guanciale, e di traverso fissava uno sguardo lento e profondo in volto al Baroggi, che, tenendo il labbro sulla mano di lei, la fissava terribilmente immoto. D'improvviso grida il conte: Chi è l'infame che profana la mia casa, che profana la dimora di una moribonda? Lei, che rappresenta Iddio qui, scacci l'abbominando sacrilego. Il prete, che aveva l'aspetto di un Domenicano inquisitore, colla pretenziosa prepotenza di chi ha fede di tenere dall'alto un mandato sacro, santo, mise la scarna sua mano, come se fosse quella di Samuele, sulla spalla del Baroggi, e lo rovesciò sul pavimento. Ma il Baroggi, rovesciato, si rialzò di tratto... Il conte intanto aveva aperta la finestra e gridava all'accorr'uomo. Cessò il mormorio devoto nelle anticamere e nel cortile. Il conte continuava a gridare. La campana minore di Notre-Dame suonava a lenti rintocchi. Stefania spirò in quel punto. Il parroco, nel benedirla: Voi avete forse impedito, disse al Baroggi, che quest'anima volasse in cielo. L'appartamento del conte erasi affollato di gente accorsa alle grida. Questo scellerato, diceva il conte a quanti gli entravano in casa, è venuto ad assassinare la povera mia moglie. Il Baroggi non si moveva guardava attonito; sentiva macchinalmente, e taceva. Il conte ebbe l'audacia di accostarsegli, e di mettergli una mano sul braccio, come per iscacciarlo. A quell'atto il Baroggi si scosse, afferrò il conte per il collo, e di peso l'alzò, trasportandolo presso la finestra. Il suo primo pensiero fu di rovesciarlo nella via sottoposta. Ma si trattenne. Le persone astanti, imprecando al Baroggi, gli si serrarono intorno, tentando di strappare il conte dalle sue mani. Egli taceva e guardava, e tenendo colla sinistra sempre il conte per il collo, colla destra vibrò a rovescio uno schiaffo furibondo ad un giovinotto che osò toccarlo, e lo respinse fino a percuoter la testa in una delle pareti della stanza. Scorsero alcuni minuti d'immobilità generale, quando il Baroggi trasse violentemente il conte nella camera attigua. Tutti lo seguirono, ma nessuno osava nè farglisi presso, nè parlare. Assassino di tre mogli, urlò allora il Baroggi, oggi tu pagherai tutti i tuoi misfatti. E in te sia punita la legge che permette ai tuoi pari di vivere e di operare impunemente a danno di tutti; e in te sia punita la vile umanità che alla sola ricchezza si prostra e si fa complice d'ogni suo delitto; e in te sia punito il prete funesto che legò quella povera vittima al tuo corpo infracidito, e all'anima tua più laida del tuo corpo. Una lezione voglio io oggi dar qui a tutti, e sia di me quello che vorrà essere. E accostatosi a un caminetto su cui ardevano tre pezzi di legno, ne prese uno pel capo ancora intatto, e prima che alcuno sospettasse quel che fosse per fare, compresse la parte infuocata con violenza repentina nelle occhiaie del conte, che grugnì come una scrofa scuoiata; e cadde, abbandonato che fu dalla ferrea mano del Baroggi, ad arrotolarsi urlando sul pavimento. Entrò in quella il dottor Broussais.
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