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Paolo Ferrari
Goldoni e le sue sedici commedie nuove

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  • ATTO TERZO
    • Scena prima
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Scena prima

 

Tita solo.

 

Entra con un lume e una mocchetta in una mano e un manoscritto nell'altra; viene alla sua buca, vi entra con le gambe restando in piedi sul sedile, depone il lume e la mocchetta sul palco; indi drizzandosi un momento dice:

 

TITA E chi è al suo posto per il primo? Il suggeritore!... (Siede sul palco restando dentro con le gambe ed un po' volto verso il pubblico). Sempre cosí! Medebac ha avuto un bel gridare: “Si ricordino, signori, alle ventitre in punto, la prova dell'Erede fortunata, mi raccomando!”... E quegli altri: “Sissignore, non pensate, non mancheremo”... E intanto sono le ventitre e mezzo e non si è visto nessuno... Nessuno fuori di chi? Del suggeritore!... sinonimo di sfortunato! Quanto è ingiusta la società verso il suggeritore. Questo N. N. vittima dell'arte, condannato a starsene sepolto vivo sotto un tavolato ed un cupolino non mostrando al pubblico che la punta della sua berretta, e la sua mano destra quando smoccola il lume! (Smoccolando) Ecco qui: coloro che faranno una meschina particella hanno un palco scenico, tutta la luce sulla persona, e un pubblico dinanzi: io, che alla barba del proverbio fo tutte le parti in commedia, ho una buca, un cupolino, una candela di sevo contro gli occhi, e il pubblico alle spalle! - Eppure questi sono i minimi mali del suggeritore; bisogna supporlo marito di un'attrice e geloso, per farsi un'idea della sua posizione quando gli tocca suggerire a sua moglie e al comico vagheggino le scene amorose, le espressioni tenere... (Come suggerendo) Caro Florindo; adorata Rosaura; vi amo; vi adoro;... si abbracciano!... (Con la voce naturale) E vedere il bravo Florindo e la brava Rosaura che si abbracciano veramente con tutto il gusto, e sotto ai vostri occhi... o per dir meglio sopra!... - E poi, oltre a tutto questo, a forza di prendersi in corpo commedie e commedie, si prende l'abitudine dei soliloqui, e si parla da soli come i matti... e non s'impara nulla... (prende la mocchetta) fuorché a smoccolare un lume con sveltezza (sorridendo smoccola con sveltezza e spegne il lume). Felicissima notte! Supponiamo d'averlo spento per economia (entra del tutto nella sua buca e resta aspettando volto verso gli attori).

 

 

 




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