Scena
quarta
Rosina,
Paoletto, Medebac, e detti.
MEDEBAC (con due lumi in mano, si volge verso
la scena) Mandate giú una scena, e accendete qualche lume delle quinte. (Si
cala una scena molto avanti, tanto che si possa preparare pel cambiamento di
scena, e accendono lumi). Ma dove diavolo si è fitto questa sera il
suggeritore?... (Scorgendolo) Ah!... guardate: poveretto, è qui che
dorme... ed ha anche avuto l'avvertenza di risparmiare la candela,
PLACIDA (a Norina piano) Fortuna che
dormiva...
NORINA (a Placida come sopra) E non
ha sentito.
MEDEBAC (chiamandolo) Tita! ehi! Tita!
TITA (fingendo svegliarsi) Ah! che c'è? Dove
son io? che luogo è questo?
MEDEBAC (ridendo) Ah! ah! pare che reciti.
TITA (fra sé) Purtroppo recito!
MEDEBAC Da bravo, accendi il tuo lume che proviamo
qualche scena.
TITA (accende)
Son qui, son qui. (Piano vedendo Paoletto che parla con Rosina)
Eccoli là quei due bricconi!
NORINA (che si è avvicinata a Paoletto) Con
voi poi la discorreremo, signorino!
PAOLETTO Con me? Ho vinto sai! Ho vinto sei
ducati.
NORINA (a Rosina) E madama prima servetta
non crede che sia ancora tempo d'andare a sedere al suo posto?
ROSINA Cosa vi viene in testa?
NORINA So tutto!
ROSINA (accostandosi a Tita e parlandoci da
star diritta) Cos'ha la Norina?
TITA Uscitemi dal cospetto! Stasera a casa la
discorreremo.
ROSINA Con me?
TITA Con voi: voglio schiaffeggiarvi a morte.
ROSINA Oh! povera me, e per qual motivo?
TITA So tutto! Levatemivi di sopra!
ROSINA (fra sé) Che sarà mai! (Va a
sedere al secondo posto).
PAOLETTO (a Norina) Ma si può sapere cos'è
stato?
NORINA Uscitemi d'intorno. Sola esser vo',
lasciatemi a me stessa!
Va a sedere al terzo posto. Placida è seduta e
pensosa per ira. Norina egualmente. Rosina addolorata. Paoletto siede esso pure
pensoso. Medebac in mezzo alla scena osserva tutti e crolla il capo con
incertezza.
MEDEBAC Goldoni m'incarica di dire a chi era
stamani al caffè che quello che è stato è stato, e ch'egli non se ne ricorda
piú. Avete capito?... (nessuno risponde). Avete capito?... (come
sopra, ed egli fra sé). Avranno capito (crolla il capo).
Ma ecco appunto Goldoni.
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