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Paolo Ferrari Goldoni e le sue sedici commedie nuove IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quinta
Don Pedro e don Fulgenzio.
DON PEDRO (avvicinandosi al fuoco) Fa freddo stasera? DON FULGENZIO Nossignore, niente, niente. (Si pone presso al tavolo). DON PEDRO (al camino trovando il libro di don Fulgenzio - fra sé) Oh! diavolo! un'altra copia della Pamela!... chi può averla portata? DON FULGENZIO (trovando il libro di don Pedro - fra sé) Che vedo! un'altra copia della Pamela! chi mi avrà prevenuto? DON PEDRO (fra sé) Mio figlio è impossibile, è troppo baggeo. DON FULGENZIO (fra sé) Il signor padre non crederei: non è cosí furbo! DON PEDRO (trova la lettera di don Fulgenzio - fra sé) Una letterina! Buono! saprò di chi è! (Se la pone in tasca). DON FULGENZIO (trova la lettera di don Pedro - fra sé) Un viglietto! cospetto! Vedrò chi scrive! (Se lo pone in tasca).
Don Pedro ha deposto il libro e viene verso don Fulgenzio facendo l'indiano. Don Fulgenzio fa altrettanto.
DON PEDRO Dicevi dunque che stasera fa gran freddo? (Astratto). DON FULGENZIO Sissignore: gran freddo! (Astratto). DON PEDRO (guardando di nascosto la lettera - fra sé) Chi diavolo può mai essere questo rivale? Il carattere è alterato, ma dev'essere una bestia: scrive Gholdoni con l'acca! DON FULGENZIO (facendo lo stesso) Questa scrittura non l'ho piú veduta!... Brucio di voglia di conoscere chi è quell'imbecille che scrive Maddama con due d. DON PEDRO Dunque gran freddo eh? (Astratto). DON FULGENZIO Oh! tutt'altro: è scirocco.
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