Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Ludovico Ariosto La lena IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
Ilario, Egano, Corbolo
Non si dovrebbe alcuna cosa in grazia aver mai sí, che potendo ben venderla, non si vendesse, solo eccettuandone le mogli. E quelle ancor, se fusse lecito Non che in vendita, ma a baratto, ma in don dar si dovrebbeno. Di quelle che non fan per te, intelligitur. Ita: non è già usanza che si vendano, ma darle ad uso par che pur si toleri. D'un par di buoi, per tornare a proposito parlo, che trenta ducati, e tutti ungari... (Questi al bisogno nostro supplirebbono.) …Ieri io vendei a un contadin da Sandalo. Potete credere... (Io li voglio, io li avrò.) …che son bellissimi. (Son nostri.) Belli a posta lor: mi piaceono (È impossibile che non stia forte.) Almen non avrò dubbio che 'l giudice alle fosse me li scortichi. Fêste bene. quest'è la via. potendovi far piacer, commandatemi. (La quaglia è sotto la rete; io vo' correre inanzi, e far ch'ella s'appanni, e prendasi.) Io non so che mi far, dove mi volgere, (Oh! che può essere questo?) E che accadea partirsi a Flavio? (Questa fia qualche cosa dispiacevole.) Molto era meglio aver scritto una lettera al patre, e aver mandato un messo súbito... (Ohimè, occorsa sarà qualche disgrazia!) (Che può essere?) Meglio era ch'egli stesso il fêsse intendere al duca. Come Ilario Non lo vorrà patire, e farà il diavolo. Ma che farà anch'egli? Che c'è? V'ha Flavio Ch'è di lui? Non eran dodici ore, ch'uscí de la cittade, e dissemi che veniva a trovarvi. Che importanzia Voi non sapete a che pericolo, egli sia stato! che gli è accaduto? un'altra volta nato: quasi morto lo hanno alcuni giottoni; pur, Dio grazia, il male... Ha dunque mal? Non di pericolo. Che pazzia è stata la sua di venirsene in villa, s'egli ha male, o grande o picciolo? L'andare a questo mal suo non può nuocere. Come non? ne fia. Sí, e difficile- mente potrà guarir; non già che sanguini la piaga... Ma intendetemi dove. Di'. Non nel capo, non ne gli omeri, Dove? spacciala. Pur ha mal? N'ha pur troppo, e rincrescevole. Esser non può ch'egli non stia gravissimo. Anzi troppo leggiero. Oh, tu mi strazii! Ha male o non ha mal? Chi ti può intendere? Vel dirò. Ne l'anima dunque? Flavio con una brigata di giovani si trovò iersera a cena; e a me, andandovi, disse che, come cinque ore suonavano, andassi a tôrlo con lume; ma (rendere non ne so la cagion) prima che fossero le quattro, si partí, e solo venendone, e senza lume, come fu a quei portici che al dirimpetto son di Santo Stefano, fu circondato da quattro, et aveano arme d'asta, ch'assai colpi gli trassero. E non l'hanno ferito? Oh che pericolo! Com'è piaciuto a Dio, mai non lo colsero ne la persona. Egli voltò loro le spalle, e messesi, quanto piú andar poteano i piedi, a correre. Ma colselo ne la medaglia d'or ch'aveva, e caddegli la berretta. E perdella? Non: la tolsero quelli ribaldi. E non gliela renderono? Renderon, eh? ducati coi pontal d'oro che v'erano. Lodato Dio, che peggio non gli fecero. La roba fra le gambe aviluppandosi, che gli cadea da un lato, fu per metterlo tre volte o quattro in terra; al fin, gettandola con ambedue le mani, sviluppossene. Insomma l'ha perduta? Pur la tolsero quei ladroncelli ancora. E se la tolsero quei ladroncelli, non ti par che Flavio l'abbia perduta? si dicesse alle cose ch'altri trovano. Oh, tu sei grosso! mi vien con la fodera ottanta scudi. In somma, non è Flavio Non, ne la persona. in altra parte ferir lo poteano? Ne la mente: che si pon gran fastidio, pensando, oltr'al suo danno, alla molestia che voi ne sentirete risapendolo. Vide chi fusser quei che l'assalirono? Non, che la gran paura, e l'oscurissima notte non gli ne lasciò alcun conoscere. Por si può al libro de l'uscita. Frasca! perché non t'aspettar, dovendolo Vedete pur... Ma un asino sei tu però, che non fosti sollecito ad ir per lui. Cotesto è il vostro solito: me de gli errori suoi sempre riprendere. Aspettar mi dovea, o non volendomi aspettar, tôr compagnia, che sarebbono tutti con lui venuti, dimandandoli. Ma non si perda tempo: ora prendeteci, padron, che 'l male è fresco, alcun rimedio. Rimedio? E che rimedio poss'io prenderci? Parlate al podestade, a i segretarii, e se sarà bisogno, al Duca proprio. E che diavolo vuoi che me ne facciano? sia il biasmo ancora. Non direbbe il populo che colto solo e senza armi l'avessino, ma che assalito a paro a paro, e toltogli di patto l'armi e li panni gli fossero stati. Or sia ancor ch'io vada al duca, e contigli il caso; che farà, se non rimettermi al podestade? E 'l podestade subito m'avrà gli occhi alle mani; e non vedendoci l'offerta, mostrerà che da far abbia maggior faccende: e se non avrò indizii, o testimoni, mi terrà una bestia. Appresso, chi vuoi tu pensar che siano li malfattori, se non li medesimi, che per pigliar li malfattor si pagano? Col cavallier dei quali o contestabile, il podestà fa a parte; e tutti rubano. Che s'ha dunque da far? D'aver pazienzia. Flavio non l'avrà mai. o voglia o non: poi ch'è campato, reputi che gli abbia Dio fatto una bella grazia. Egli è fuor del timore e del pericolo senz'altro mal; ma son io, che gravissima- Mente ferito ne la borsa sentomi. Mio è il danno, et io, non egli ha da dolersene. Una berretta gli farò far súbito, com'era l'altra, e una roba onorevole; ma non sarà già alcuno ch'a rimettere mi venga ne la borsa la pecunia ch'avrò speso, perch'egli non stia in perdita. Non saria buon che i rigattieri fossino avisati, e gli Ebrei, che se venisseno questi assassini ad impegnare o vendere le robe, tanto a bada li tenessino, che voi fosse avisato, sí che, andandovi, le riavessi, e lor facessi prendere? Cotesto piú giovar potria che nuocere; pur non ci spero, che questi che prestano a usura, esser ribaldi non è dubbio; e quest'altri, che compran per rivendere, son fraudolenti, e 'l ver mai non ti dicono; né altre cose piú volentier pigliano de le rubate, perché comperandole costan lor poco; e se danar vi prestano sopra, fanno che mai non si riscuoteno. Avisiamoli pur: facciamo il debito nostro noi. Se 'l ti par, va' dunque, avisali.
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |