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Ludovico Ariosto
La lena

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  • ATTO QUINTO
    • SCENA UNDICESIMA
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SCENA UNDICESIMA

 

Pcifico, Lena.

 

PACIFICO

Or vedi, Lena, a quel che le tristizie

e le puttanerie tue ti conducono!

LENA

Chi m'ha fatto puttana?

PACIFICO

Cosí chiedere

potresti a quei che tuttodí s'impiccano,

chi li fa ladri. Imputane la propria

tua volontade.

LENA

Anzi la tua insaziabile

golaccia, che ridotti ci ha in miseria;

che, se non fossi stata io che, per pascerti,

mi son di cento gaglioffi fatta asina,

saresti morto di fame. Or pel merito

del bene ch'io t'ho fatto, mi rimproveri,

poltron, ch'io sia puttana?

PACIFICO

Ti rimprovero

che lo dovresti far con piú modestia.

LENA

Ah, beccaccio, tu parli di modestia?

S'io avessi a tutti quelli, che propostomi

ogn'ora hai tu, voluto dar recapito,

io non so meretrice in mezzo al Gambaro

che fusse a questo dí di me piú publica.

Né questo uscio dinanzi per riceverli

tutti bastar pareati, e consigliavimi

che quel di dietro anco ponessi in opera.

PACIFICO

Per viver teco in pace, proponevati

quel ch'io sapeva che t'era grandissima-

Mente in piacere, e che vietar volendoti

saria stato il durar teco impossibile.

LENA

Doh, che ti venga il morbo!

PACIFICO

Io l'ho continua-

mente teco. Bastar, Lena, dovrebbeti,

che de la tua persona a beneplacito

tuo faccia sempre, e ch'io lo vegga e toleri;

senza volerci ancor porre in infamia

di ruffianar le figliuole de gli uomini

da ben.

LENA

S'io avessi a star tuttavia giovane,

il mantenere amendue col medesimo

modo usato fin qui mi saria agevole;

ma come le formiche si proveggono

pel verno, cosí è giusto che le povere

par mie per la vecchiezza si proveggano;

e che mentre v'hanno agio, un'arte imparino

che, quando sia il bisogno, poi non abbiano

ad imparar, ma vi sien dotte e pratiche.

E che arte poss'io far, che piú proficua

ci sia di questa, e che mi sia piú facile

ad imparar? Che vuoi ch'io indugi all'ultimo,

quand'io sarò nel bisogno, ad apprenderla?

PACIFICO

Se contra ogni altro avessi questi termini

usati, mi saria piú tolerabile

che contra Fazio, al quale abbiàn troppo obligo.

LENA

Deh, manigoldo, ti venga la fistola!

Come tu non sia stato consapevole

del tutto! Or che 'l disegno ha cattivo esito,

me sola del commun peccato biasimi;

ma se i contanti compariti fussono,

la parte, e piú che la parte, volutone

avresti ben.

PACIFICO

Non piú, ch'esce la Menica.

 

 

 




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