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Ludovico Ariosto
La lena

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  • ATTO TERZO
    • SCENA NONA
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SCENA NONA

 

Giuliano solo.

 

GIULIANO

Or ora su in palazzo ritrovandomi,

ho veduto segnare una licenzia

dal Sindico, di tôr pegni a Pacifico

per quarantatre lire, ch'egli è a Bartolo

Bindello debitore; e son certissimo

che non si trovi tanto ch'abbia ascendere

alla metà né al terzo di tal debito.

Per questo sto in timor che non gli toglino

una mia botte, di che alla vendemia

per bollire il suo vin gli feci commodo.

Meglio è, prima che i sbirri gli la lievino,

e ch'io abbi a litar poi e contendere,

e provar che sia mia, s'io vo a pigliarmela.

E poi che l'uscio è aperto, alla dimestica

entrarò. Vien, facchin, vien dentro, seguime.





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