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Ludovico Ariosto La lena IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA OTTAVA
Menica sola.
MENICA Alla croce di Dio! mai piú servizio non fo alla Lena. M'ha di là da gli Angeli mandata piú di mezzo miglio, e andatane son sempre quasi correndo, per essere tornata tosto; et or sí stanca e debole mi sento, che mi posso a pena muovere. L'andata non m'avria avuto a rincrescere, quando avessi trovata quella femina ch'io cercavo. Son ita come il povero che va accattando per Dio la elemosina, d'uscio in uscio per tutto dimandandone; né mai saputo ho ritrovare indizio d'alcuna Dorotea che insegni a leggere: né in tutto Mirasol, né lí presso abita, per quant'ho inteso, chi Pasquin si nomini. Peggio mi sa, che mio padron trovata mi ha, che qui vien con Ilario, et è in colera, non so perché; e poi che dimandatane, gli ho detto donde io vengo, e che mandatami avea la Lena, m'ha fatto un grandissimo rumor, e minacciata d'un buon carico di busse, se mai piú le fo servizio. Io l'ubidirò ben; se posso mettermi a seder, già non credo che mi faccino, s'io non sento altro che parole, muovere.
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