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Ludovico Ariosto
La lena

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  • ATTO QUINTO
    • SCENA OTTAVA
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SCENA OTTAVA

 

Menica sola.

 

MENICA

Alla croce di Dio! mai piú servizio

non fo alla Lena. M'ha di là da gli Angeli

mandata piú di mezzo miglio, e andatane

son sempre quasi correndo, per essere

tornata tosto; et or sí stanca e debole

mi sento, che mi posso a pena muovere.

L'andata non m'avria avuto a rincrescere,

quando avessi trovata quella femina

ch'io cercavo. Son ita come il povero

che va accattando per Dio la elemosina,

d'uscio in uscio per tutto dimandandone;

né mai saputo ho ritrovare indizio

d'alcuna Dorotea che insegni a leggere:

né in tutto Mirasol, né lí presso abita,

per quant'ho inteso, chi Pasquin si nomini.

Peggio mi sa, che mio padron trovata mi

ha, che qui vien con Ilario, et è in colera,

non so perché; e poi che dimandatane,

gli ho detto donde io vengo, e che mandatami

avea la Lena, m'ha fatto un grandissimo

rumor, e minacciata d'un buon carico

di busse, se mai piú le fo servizio.

Io l'ubidirò ben; se posso mettermi

a seder, già non credo che mi faccino,

s'io non sento altro che parole, muovere.

 

 

 




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