Scena
seconda
Rosalia ed il suddetto.
ROSALIA Il signor
abate mi ha fatto chiamare. Ma egli è con me che desidera d'intrattenersi o col
signor dottore?
ABATE Col dottore
parlai abbastanza ieri mattina.
ROSALIA Troppo.
ABATE Può darsi.
Nullameno tranquillizzatevi; non mi occorre piú di rivolgervi alcun rimprovero,
giacché la vostra posizione in questa casa, grazie alla divina provvidenza, sta
per cessare intieramente.
ROSALIA So infatti
che monsignore ha avuto la carità d'ingiungere al mio benefattore di scacciarmi
siccome una vile mantenuta. Io potrei invocare l'appoggio della legge civile,
che certamente troverei piú umana della vostra: forse una mia parola,
fors'anche l'alito delle mie labbra basterebbe ad appannare la falsa aureola di
santità che vi trema sulla fronte... ma voi sapete che sono virtuosa - cosí fra
voi e me, bisogna che lo confessiate, non vi è permesso di guardarmi con quella
sicurezza, colla quale vi guardo io... Questa vittoria mi basta, monsignore;
non voglio cercarne altra, ostinandomi in una lotta, la quale riuscirebbe
funesta a persone, che io non posso rendere infelici per cagion mia... no, sono
pronta a partire.
ABATE Partirete se
questo sarà il vostro piacere - ma almeno non partirete sola.
ROSALIA E chi mi
accompagnerà?
ABATE Vostro
marito.
ROSALIA Monsignore
si prende anche giuoco di me?
ABATE Tutt'altro,
mia cara.
ROSALIA Ella ormai
non ignora in qual luogo d'ignominia si trovi l'uomo che, fatalmente, fu mio
marito.
ABATE Fu?... lo è
sempre, figliuola, mai tanto è vero che, non potendo resistere al desiderio di
rivedervi, trovò l'ardire nella disperazione, e col divino aiuto pervenne a
frangere i ceppi dell'ergastolo, non solo, ma fino da ieri sera si è ricoverato
alla mia abbazia.
ROSALIA (con
estrema meraviglia) Corrado?... ma è possibile? è vero?
ABATE Potrei
ingannarvi in cosa di sí gran momento?
ROSALIA Corrado è
qui?... ma come? perché è venuto? chi cerca?
ABATE La sua
famiglia.
ROSALIA La sua
famiglia!
ABATE Appunto - ma
io sono ben sorpreso, per non dire scandalizzato nel vedervi a ricevere con
simile disgusto la nuova che mi diedi la premura di recarvi - ne ero sí lieto!
- Ah! mio Dio! ogni altra moglie mi avrebbe ringraziato.
ROSALIA Ogni altra
fuori di me.
ABATE Badate bene
a quello che dite.
ROSALIA E
monsignore prima di giudicare sappia...
ABATE So che
Corrado ebbe la disgrazia di uccidervi un fratello, ma...
ROSALIA E dopo ciò
ardisce di credere che quell'uomo abbia ancora una famiglia? che io sia sua
moglie? che debba seguirlo?
ABATE Sí, credo
tutto questo, perché una legge divina mi autorizza a crederlo.
ROSALIA Non può
essere divina, perché nel mio caso sarebbe ingiusta e disumana. Spero che
monsignore non vorrà calunniare Dio.
ABATE Vedo che beveste a larghi sorsi ad una fonte
impura, pestilenziale... Ma vedo anche altra cosa - la difficoltà della
posizione in cui si trova quell'uomo, piú infelice che colpevole. Ricomparire
nella società, dopo tredici anni di assenza e di obblío... trovarsi cosí
d'improvviso - troppo d'improvviso - al cospetto di una moglie, ancor giovane,
bella, che ha saputo consolarsi... Ahimè! non è una dolce sorpresa, non un bel
giuoco, nemmeno per la moglie - ma ci vuol pazienza. Inoltre è meglio partire
con un marito qualunque che sola e discacciata.
ROSALIA Preferisco
il secondo caso.
ABATE Non avete il
diritto della scelta. A quanto pare, dimenticaste affatto la natura gelosa,
violenta di Corrado...
ROSALIA Verrebbe
ad usarmi violenza?
ABATE Non avrà
questa intenzione, perché è pieno di amore per voi... ma non conviene
percuotere la selce se si temono le faville. Prima ch'egli venga a prendervi,
voi stessa andate da lui... o, per meglio dire, venite, io vi condurrò fra le
sue braccia.
ROSALIA Fra le sue
braccia? io?
ABATE Ascoltate.
Per ora, vostro marito nulla ha da temere. Qui nessuno lo conosce, nessuno lo
scoprirà. Di piú, io gli ho promesso di fargli ottenere un salvacondotto, e
sono certo di riuscirvi; cosicché, sotto altro cielo, voi potrete ancora essere
felici. Non vi pare che io renda bene per male? Or dunque approfittate del mio
consiglio - venite.
ROSALIA (dopo
aver riflettuto) È impossibile.
ABATE (Tanto
meglio!) Badate, però, che verrà egli stesso, perché è già poco lontano di qui.
ROSALIA Qui? egli?
Ah no!...
ABATE E dovrete
rispondere alle sue interrogazioni... ne avrà molte da farvi. Per esempio,
bisognerà confessargli a chi appartenga la giovinetta misteriosa... dirgli che
sia avvenuto della sua piccola Ada...
ROSALIA (sbigottita)
Di Ada?
ABATE Certo - egli
la ricorda, la desidera, la vuole e... basta; ad ogni modo, son ben contento di
avervi prevenuta. Vi resta un po' di tempo per fare il vostro esame di
coscienza, per prepararvi ad un colloquio, che è assolutamente difficile e
potrebbe assumere l'aspetto di un giudizio e di una condanna. - Addio, mia
signora.
ROSALIA E che gli
direte voi frattanto?
ABATE Che lo
aspettate con desiderio infinito.
ROSALIA No,
ditegli piuttosto che non venga, che rispetti il mio stato, che abbia
compassione di me.
ABATE Dovrei
commettere una simile imprudenza? pungere il leone, del quale ho già ascoltato
il ruggito? No, pensateci voi, mia cara, e disponetevi a riceverlo con
mansuetudine. (Uscendo dice fra sé) (Il colpo non può
fallire).
ROSALIA Corrado!
rivedere Corrado?... Ah! direi che è un sogno, dal quale non mi è dato di
risvegliarmi intieramente. Dopo quella orribile notte, dopo tanti anni,
rivederlo, parlargli? oggi, qui! - Io credo che non ne avrò la forza; mi
mancheranno le parole, mi mancherà il coraggio di guardarlo - guardarlo io?...
oh mai! - L'abate aveva ragione, io dovrei rispondere a molte interrogazioni -
e come? con che viso? con quali parole? rispondere a lui!... dirgli... che
dirgli di Ada? nulla? tutto?... Per fatalità, il dottore non è in casa, non
posso consigliarmi... Vorrei fuggire o almeno nascondermi - ma potrebbe esser
peggio... E d'altronde ho io veramente il diritto di fuggire, di respingerlo,
di negargli le consolazioni che viene a cercare?... non l'ho amato io? non sono
fuggita con lui dalla casa di mio padre?... Ah purtroppo! il nostro amore ha
partorito il delitto... Eppure, senza la situazione strana, spaventevole nella
quale mi trovo, io sento nel mio cuore che volerei incontro a Corrado per
aprirgli le braccia... ma, mio Dio! Corrado viene ora a prendermi tutto, a
rapirmi... (vedendo comparire Emma, si arresta visibilmente commossa)
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