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Paolo Giacometti
La morte civile

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  • ATTO TERZO
    • Scena seconda
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Scena seconda

 

Rosalia ed il suddetto.

 

ROSALIA Il signor abate mi ha fatto chiamare. Ma egli è con me che desidera d'intrattenersi o col signor dottore?

ABATE Col dottore parlai abbastanza ieri mattina.

ROSALIA Troppo.

ABATE Può darsi. Nullameno tranquillizzatevi; non mi occorre piú di rivolgervi alcun rimprovero, giacché la vostra posizione in questa casa, grazie alla divina provvidenza, sta per cessare intieramente.

ROSALIA So infatti che monsignore ha avuto la carità d'ingiungere al mio benefattore di scacciarmi siccome una vile mantenuta. Io potrei invocare l'appoggio della legge civile, che certamente troverei piú umana della vostra: forse una mia parola, fors'anche l'alito delle mie labbra basterebbe ad appannare la falsa aureola di santità che vi trema sulla fronte... ma voi sapete che sono virtuosa - cosí fra voi e me, bisogna che lo confessiate, non vi è permesso di guardarmi con quella sicurezza, colla quale vi guardo io... Questa vittoria mi basta, monsignore; non voglio cercarne altra, ostinandomi in una lotta, la quale riuscirebbe funesta a persone, che io non posso rendere infelici per cagion mia... no, sono pronta a partire.

ABATE Partirete se questo sarà il vostro piacere - ma almeno non partirete sola.

ROSALIA E chi mi accompagnerà?

ABATE Vostro marito.

ROSALIA Monsignore si prende anche giuoco di me?

ABATE Tutt'altro, mia cara.

ROSALIA Ella ormai non ignora in qual luogo d'ignominia si trovi l'uomo che, fatalmente, fu mio marito.

ABATE Fu?... lo è sempre, figliuola, mai tanto è vero che, non potendo resistere al desiderio di rivedervi, trovò l'ardire nella disperazione, e col divino aiuto pervenne a frangere i ceppi dell'ergastolo, non solo, ma fino da ieri sera si è ricoverato alla mia abbazia.

ROSALIA (con estrema meraviglia) Corrado?... ma è possibile? è vero?

ABATE Potrei ingannarvi in cosa di gran momento?

ROSALIA Corrado è qui?... ma come? perché è venuto? chi cerca?

ABATE La sua famiglia.

ROSALIA La sua famiglia!

ABATE Appunto - ma io sono ben sorpreso, per non dire scandalizzato nel vedervi a ricevere con simile disgusto la nuova che mi diedi la premura di recarvi - ne ero lieto! - Ah! mio Dio! ogni altra moglie mi avrebbe ringraziato.

ROSALIA Ogni altra fuori di me.

ABATE Badate bene a quello che dite.

ROSALIA E monsignore prima di giudicare sappia...

ABATE So che Corrado ebbe la disgrazia di uccidervi un fratello, ma...

ROSALIA E dopo ciò ardisce di credere che quell'uomo abbia ancora una famiglia? che io sia sua moglie? che debba seguirlo?

ABATE , credo tutto questo, perché una legge divina mi autorizza a crederlo.

ROSALIA Non può essere divina, perché nel mio caso sarebbe ingiusta e disumana. Spero che monsignore non vorrà calunniare Dio.

ABATE Vedo che beveste a larghi sorsi ad una fonte impura, pestilenziale... Ma vedo anche altra cosa - la difficoltà della posizione in cui si trova quell'uomo, piú infelice che colpevole. Ricomparire nella società, dopo tredici anni di assenza e di obblío... trovarsi cosí d'improvviso - troppo d'improvviso - al cospetto di una moglie, ancor giovane, bella, che ha saputo consolarsi... Ahimè! non è una dolce sorpresa, non un bel giuoco, nemmeno per la moglie - ma ci vuol pazienza. Inoltre è meglio partire con un marito qualunque che sola e discacciata.

ROSALIA Preferisco il secondo caso.

ABATE Non avete il diritto della scelta. A quanto pare, dimenticaste affatto la natura gelosa, violenta di Corrado...

ROSALIA Verrebbe ad usarmi violenza?

ABATE Non avrà questa intenzione, perché è pieno di amore per voi... ma non conviene percuotere la selce se si temono le faville. Prima ch'egli venga a prendervi, voi stessa andate da lui... o, per meglio dire, venite, io vi condurrò fra le sue braccia.

ROSALIA Fra le sue braccia? io?

ABATE Ascoltate. Per ora, vostro marito nulla ha da temere. Qui nessuno lo conosce, nessuno lo scoprirà. Di piú, io gli ho promesso di fargli ottenere un salvacondotto, e sono certo di riuscirvi; cosicché, sotto altro cielo, voi potrete ancora essere felici. Non vi pare che io renda bene per male? Or dunque approfittate del mio consiglio - venite.

ROSALIA (dopo aver riflettuto) È impossibile.

ABATE (Tanto meglio!) Badate, però, che verrà egli stesso, perché è già poco lontano di qui.

ROSALIA Qui? egli? Ah no!...

ABATE E dovrete rispondere alle sue interrogazioni... ne avrà molte da farvi. Per esempio, bisognerà confessargli a chi appartenga la giovinetta misteriosa... dirgli che sia avvenuto della sua piccola Ada...

ROSALIA (sbigottita) Di Ada?

ABATE Certo - egli la ricorda, la desidera, la vuole e... basta; ad ogni modo, son ben contento di avervi prevenuta. Vi resta un po' di tempo per fare il vostro esame di coscienza, per prepararvi ad un colloquio, che è assolutamente difficile e potrebbe assumere l'aspetto di un giudizio e di una condanna. - Addio, mia signora.

ROSALIA E che gli direte voi frattanto?

ABATE Che lo aspettate con desiderio infinito.

ROSALIA No, ditegli piuttosto che non venga, che rispetti il mio stato, che abbia compassione di me.

ABATE Dovrei commettere una simile imprudenza? pungere il leone, del quale ho già ascoltato il ruggito? No, pensateci voi, mia cara, e disponetevi a riceverlo con mansuetudine. (Uscendo dice fra sé) (Il colpo non può fallire).

ROSALIA Corrado! rivedere Corrado?... Ah! direi che è un sogno, dal quale non mi è dato di risvegliarmi intieramente. Dopo quella orribile notte, dopo tanti anni, rivederlo, parlargli? oggi, qui! - Io credo che non ne avrò la forza; mi mancheranno le parole, mi mancherà il coraggio di guardarlo - guardarlo io?... oh mai! - L'abate aveva ragione, io dovrei rispondere a molte interrogazioni - e come? con che viso? con quali parole? rispondere a lui!... dirgli... che dirgli di Ada? nulla? tutto?... Per fatalità, il dottore non è in casa, non posso consigliarmi... Vorrei fuggire o almeno nascondermi - ma potrebbe esser peggio... E d'altronde ho io veramente il diritto di fuggire, di respingerlo, di negargli le consolazioni che viene a cercare?... non l'ho amato io? non sono fuggita con lui dalla casa di mio padre?... Ah purtroppo! il nostro amore ha partorito il delitto... Eppure, senza la situazione strana, spaventevole nella quale mi trovo, io sento nel mio cuore che volerei incontro a Corrado per aprirgli le braccia... ma, mio Dio! Corrado viene ora a prendermi tutto, a rapirmi... (vedendo comparire Emma, si arresta visibilmente commossa)

 

 

 




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