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Paolo Giacometti
La morte civile

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  • ATTO TERZO
    • Scena quarta
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Scena quarta

 

Corrado e la suddetta.

 

CORRADO (sulla porta) Dov'è... ricusare di vedermi?... Ah! (avanzandosi impetuosamente vede Emma). Una fanciulla? forse... (si avvicina lentamente, e siccome per l'atteggiamento di Emma non potrebbe ben vederne il viso, le prende la mano per allontanarla dal medesimo).

EMMA (sentendosi toccare si alza spaventata, e vedendo Corrado, si scosta paurosa, dicendo) Un uomo! qual uomo... Chi siete? Chi cercate? il papà forse?...

CORRADO (subito) Chi è vostro padre?

EMMA Il piú buono, il piú grande degli uomini.

CORRADO Infine?

EMMA Il benefattore di queste contrade - il medico Arrigo Palmieri.

CORRADO Palmieri? (Dessa!)

EMMA Non lo conoscete?

CORRADO Desidero di conoscerlo.

EMMA Ma allora (scostandosi).

CORRADO (muovendosi verso di lei) Allora...

EMMA Non vi avvicinate...

CORRADO E perché? (fissandola attentamente).

EMMA Ohimè! i vostri occhi sembrano due tizzi ardenti - non mi guardate; sento che il mio viso brucia.

CORRADO Ma io ho bisogno di guardarvi.

EMMA Bisogno? (come per coprirsi il viso).

CORRADO Lasciate che vi guardi - io cerco nei vostri lineamenti l'immagine d'una mia figlia.

EMMA Avete una figlia?... allora prenderò un poco di coraggio, perché un padre non è mai cattivo.

CORRADO È vero! ed io sarei cosí buono se mia figlia fosse con me!

EMMA L'avete perduta?

CORRADO , ma la troverò, se è viva. - Lasciate che vi guardi... (Dopo di averla osservata attentamente, come cercando di risvegliare le sue memorie, dice con dolore sdegnoso) Ah! sono pur pazzo io! di che vorrei ricordarmi? Il vostro nome?

EMMA Emma.

CORRADO Emma?

EMMA Non vi piace questo nome?

CORRADO No; vorrei che vi chiamaste Ada.

EMMA Perché Ada?

CORRADO Perché è il nome di mia figlia. - Nessuno ve l'ha nominata?

EMMA Nessuno.

CORRADO Nemmeno vostra madre?

EMMA Mia madre è in cielo.

CORRADO In cielo!... e dessa fu la moglie del medico?

EMMA Certo, e spirò nel darmi la vita.

CORRADO (fra sé) Menzogna! Ora ecco l'orribile dubbio. Se la mia Ada è morta, la figlia legittima di Palmieri è morta essa pure... e costei da chi nacque?... dalla colpa? da Rosalia? Devo abbracciarla, o... (muovendosi minaccioso verso Emma).

EMMA (impaurita) Volete farmi del male?

CORRADO (rimettendosi) No, mia fanciulla, non abbiate timore.

EMMA Ma ve l'ho detto; i vostri occhi mi bruciano.

CORRADO Dai miei occhi non spirano sempre le fiamme; vi è anche una luce d'amore, vi è la sorgente delle lagrime, ed io ne ho versate tante... e orribili lagrime! Mi piace guardarvi - siete bella e soave, che osservandovi, mi pare di ritornar giovine, puro, tranquillo... Oh! guardatemi anche voi!

EMMA Ahimè! adesso la vostra tenerezza mi fa piú paura della vostra collera...

CORRADO (impetuoso) Paura? sempre paura! (Piú dolce) Non avete detto che un padre non è mai cattivo?... Ebbene, io vi chiamerò Ada, voi chiamatemi padre... voglio esserlo... (appressandosi).

EMMA (allontanandosi) Voi mio padre?

CORRADO (con impeto) Guai se non lo fossi! guai a voi!... (minacciandola).

EMMA Misericordia di me! chi mi soccorre? aiuto!...

 

 

 




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