Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Paolo Giacometti La morte civile IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
Scena prima
CORRADO Rosalia non comparisce - perché? i miei istanti sono pochi e possono sfuggirmi... Ah! eccola: mi ha esaudito - va bene. ROSALIA Corrado, hai desiderato di parlarmi? eccomi; l'ora della nostra fuga è venuta? CORRADO Non ancora; prima ho bisogno di dirti alcune cose, di farti qualche interrogazione con quella calma che non avrei potuto ritrovare poche ore sono. Era troppo commosso, troppo esaltato; mi mancavano le idee - ma adesso mi trovo piú tranquillo. Rosalia, vieni a sedere presso di me; noi ci faremo le nostre confidenze - vieni. (Rosalia siede vicino a Corrado) Principierò io. Dimmi anzi tutto. Ho mantenuta la mia promessa? ho saputo rassegnarmi? tacere? soffrire? incatenare le braccia? CORRADO Dovevo farlo, e lo feci, lo feci volentieri dopo la inesprimibile soavità gustata sul tuo petto, dopo che tu avevi promesso di dividere la mia sorte, di seguirmi dovunque. ROSALIA Ed io pure manterrò la promessa. CORRADO Sí, ma con quale, con quanto sacrifizio? ecco quello che ho bisogno di conoscere, ecco la confidenza che io ti domando. Rosalia, non si spezzerà il tuo cuore nell'abbandonare questi luoghi? questa casa? ROSALIA Questa casa?... tu me lo domandi? non è qui che noi lasceremo, forse per sempre, la nostra Ada? CORRADO Lo comprendo - ma oltre la figlia, non ti dorrà di lasciare un'altra persona? ROSALIA Chi? CORRADO Non esitare a rispondere - chi resterà con Ada? CORRADO Al quale devi molto, che hai rivestito de' miei diritti di padre. - Ho io detto tutto? CORRADO Sei tu che devi spiegarmi come sei vissuta per tanto tempo presso di lui, se lo hai amato - ed in qual modo - s'egli ti ama. ROSALIA Corrado, simili interrogazioni!... CORRADO Se non ho il diritto di fartele, ho bisogno perché tu vi risponda. Rosalia, confessati con coraggio ad un colpevole, ad un amico, se lo vuoi. Il colpevole piegherà il capo davanti a te, l'amico è già pronto ad assolverti. ROSALIA Ebbene; io voglio che l'amico mi giudichi, che il marito mi condanni se lo avrò meritato. Saprai quello che nessuno sa a questo mondo, fuori di me - ed è giusto. Ormai conosci Arrigo, la nobiltà, la grandezza dell'animo suo, e ti è noto abbastanza ciò che ha fatto per tua figlia e per me. Aggiungerò solamente ch'egli mi ha salvata da un mostro spaventevole, che qualche volta rende possibile la colpa - dalla miseria. Quindi la mia riconoscenza rassomigliava ad un culto religioso, perché infatti Dio solo poteva avermi spedito quell'angelo custode ed io ero tranquilla. Nessun timore, nessun rimorso mi turbava; ma cominciai a perdere la calma, quando mi accorsi che quel mio affetto, a poco a poco, cangiava aspirazioni, forma, natura: e quando me ne accorsi, il mutamento era avvenuto. Allora mi posi subito in guardia; mi esaminai e capii ch'ero forte, che potevo resistere. La battaglia, però, fu crudele, lunga, ostinata, ma la vinsi perché piuttosto che cedere, sarei fuggita... e non mi bastava l'animo di lasciare mia figlia. La nostra Ada mi salvò. CORRADO Ed egli? ROSALIA Credo ch'egli pure soffrisse e lottasse al pari di me; lo credo, giacché se i nostri occhi errarono, qualche volta le labbra furono piú prudenti e rimasero suggellate. Cosí abbiamo vissuto e trionfato; te lo giuro, Corrado. Abbiamo trionfato, perché risoluti entrambi di non giustificare mai la calunnia, di non voler mai abbassare gli occhi davanti a lei. Però, se alle mie inquietudini, alle mie materne torture, tu aggiungi queste lotte incessanti, inumane, comprenderai ciò che è stata la mia vita in questi tredici anni di prova, di virtú sconosciuta, di calunnie, di sacrifizio. Ora che mi sono confessata, aspetto la tua sentenza. CORRADO Ma non mi hai detto tutto. CORRADO No, non mi hai detto se nel fervore de' tuoi interni combattimenti, nei giorni della debolezza, un'idea si è presentata alla tua mente - un'idea ben naturale - quella della mia morte. CORRADO Non vi hai pensato? non l'hai desiderata? non la chiedesti a Dio, in premio di tanta virtú? ROSALIA Mai... ti giuro anche questo. Non avrei piú potuto guardare in viso tua figlia. CORRADO Ma se Dio, che è piú misericordioso degli uomini, avesse spezzata la tua catena, non saresti divenuta volentieri la sposa di Arrigo? ROSALIA Corrado, questa tua interrogazione non è generosa; vi posso rispondere io? CORRADO E perché non vi puoi rispondere? sii sincera al pari di lui. Egli mi ha detto, che se tu fossi stata libera, ti avrebbe dato il suo nome per riabilitarti. ROSALIA Egli?... è la prima volta che conosco le sue intenzioni. CORRADO Tanto meglio. Io ti domando se avresti accettato il suo nome e la sua mano. Rosalia, il marito non ti ascolta; parli all'amico - rispondi. CORRADO E dopo tutto ciò, sei rassegnata, sei pronta a lasciare questa casa per seguirmi? ROSALIA Non te l'ho detto? partiamo. CORRADO Ma se la nostra fuga non fosse piú possibile? Io sono ricercato, e forse a quest'ora... forse a momenti verranno a prendermi... ROSALIA Dici il vero, Corrado? CORRADO Poniamo che ciò avvenga... tu allora che farai? ROSALIA Verrò ad abitare in vicinanza del tuo carcere - o mi accoglierà un monastero; perché il mondo mi ha troppo calunniata e... Oh! ma il Signore proteggerà la nostra fuga - la notte è vicina; noi fuggiremo - il mio cuore si è risvegliato; io voglio vivere con te. Ti amo, Corrado, ti amo come prima, piú di prima. CORRADO Mi ami? mi ami?... Ah, Rosalia, quali e quante gioie ho respinte da me! ROSALIA Noi le gusteremo di nuovo, saremo ancora felici... CORRADO Felici?... sí, va' dunque a prepararti per questa notte, e lasciami solo; ho tanta commozione nel cuore che se tu resti qui un altro momento, io muoio... ROSALIA A questa notte dunque - addio, povero Corrado! (gli stringe la mano ed entra a destra). CORRADO E nullameno morirò - ma dopo di aver fatta giustizia. Sventurata, magnanima donna! Io l'ho divelta dalle braccia de' suoi genitori; le uccisi un fratello, feci morire d'angoscia la madre sua; la coprii di miseria e di vergogna, l'ho esposta alla calunnia, ho torturato il suo cuore... Essa amava il piú generoso degli uomini, che l'avrebbe rilevata dal fango, sotto il quale io l'aveva sepolta... Ma un cadavere steso fra loro li separava... ebbene il cadavere sparirà, perché io lo seppellirò. - Oh! voi, rappresentanti di un diritto, che alcuni bestemmiatori han chiamato divino; voi che avete piantato i vostri aculei anche nei penetrali della famiglia, guardate qui adesso, a quest'omicida che vi rampogna, a questo galeotto che v'insegna la carità. (Estrae un medaglione) Poche goccie di liquore nascosto in questo medaglione che i miei aguzzini non si sono creduti in diritto di rapirmi, cancelleranno il vostro codice. Poveri stolti! miserabili tormentatori! Vorreste darmi ancora il pane amaro dello schiavo, per continuare la tortura di due cuori?... no; io berrò per dormire - (arrestandosi). E mia figlia?... che importa? io le faccio ribrezzo... è una disposizione della provvidenza anche questa; Ada non piangerà vedendomi morto. (Vedendola venire) Ah! è lei!... in tal momento non è a caso ch'essa viene... il Signore me la invia.
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |