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Giovanni Della Casa Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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Varchi, Ippocrene il nobil cigno alberga che ’n Adria mise le sue eterne piume, a la cui fama, al cui chiaro volume non fia che ’l tempo mai tenebre asperga.
Ma io palustre augel, che poco s’erga su l’ale, sembro, o luce inferma e lume ch’a leve aura vacille, e si consume: né pò lauro innestar, caduca verga
d’ignobil selva. Dunque i versi, ond’io dolci di me ma false udì’novelle, amor dettovvi e non giudicio: e poi
la mia casetta umil chiusa è d’oblio. Quanto dianzi perdeo Venezia e noi Apollo in voi restauri e rinovelle.
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