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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • LVI
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LVI

Or pompa e ostro, e or fontana ed elce

cercando, a vespro addutta ho la mia luce

senza alcun pro, pur come loglio o felce

sventurata, che frutto non produce.

 

E bene il cor, del vaneggiar mio duce,

vie più sfavilla che percossa selce,

torbido lo spirto riconduce

a chi sì puro in guardia e chiaro dielce,

 

misero; e degno è ben ch’ei frema e arda,

poi che ’n sua preziosa e nobil merce

non ben guidata, danno e duol raccoglie.

 

Né per Borea giamai di queste querce,

come tremo io, tremar l’orride foglie:

temo ch’ogni amenda omai sia tarda.

 




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