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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • LX
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LX

S’egli averrà, che quel ch’io scrivo o detto

con tanto studio, e già scritto il distorno

assai sovente, e come io so l’adorno

pensoso in mio selvaggio ermo ricetto,

 

da le genti talor cantato o letto,

dopo la morte mia viva alcun giorno,

bene udirà del nostro mar l’un corno

e l’altro, Rota, il gentil vostro affetto,

 

che ’l suo proprio tesoro in altri apprezza,

e quel che tutto a voi solo conviene

per onorarne me, divide e spezza.

 

Mio dever già gran tempo a le tirrene

onde mi chiama; e or di voi vaghezza

mi sprona: ahi, posi omai chi mi ritiene!

 




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