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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME EXTRAVAGANTI
    • LXXVII
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LXXVII

Ombra nemica, che qualor mi scorgi

ne i più profondi miei sonni sepolto,

mi voli intorno, e con mentito volto

vane lusinghe indarno a l’alma porgi;

 

io son mercé del ciel, né te n’accorgi,

così da i lacci di chi sembri sciolto,

ch’io non ho da temer poco né molto

qualor più bella avanti mi risorgi.

 

L’alta cagion, ch’a sempiterno sdegno

m’invita, al cor la libertà difende,

per ogni tempo, da’ tuoi inganni pronti.

 

Sparisci dunque; ché ’l tuo van disegno

men grata la memoria ognor mi rende

di quella, i cui vestigi or mi fai conti.

 




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