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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME EXTRAVAGANTI
    • LXXIX
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LXXIX

Tosto che dal suo albergo il vien fore,

solinga ove ’l bel rio s’accoglie e stagna

quella vostra e d’Amor dolce compagna

torna a sfogar il suo acerbo dolore;

 

e come insegna a’ suoi seguaci Amore,

con sì caldi sospir di voi si lagna,

e del ciel, che da lei vi discompagna,

che di nova pietà m’ingombra il core.

 

Misera, dice, il fil de’ tuoi pensieri

soavi è tronco, e nel tranquillo seno

de le tue paci è ria tempesta e guerra;

 

ch’in un momento i miei ben non interi,

partendo, il mio signore ha sparti a terra,

e ’l ciel m’è fosco, quanto mai sereno.




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