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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • XII
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XII

Il tuo candido fil tosto le amare

per me, Soranzo mio, Parche troncaro,

e troncandolo, in lutto mi lassaro,

che noia quant’io miro e duol m’appare.

 

Ben sai ch’al viver mio, cui brevi e rare

prescrisse ore serene il ciel avaro,

non ebbi altro che te lume o riparo:

or non è chi ’l sostenga, o chi ’l rischiare.

 

Bella fera e gentil mi punse il seno,

e poi fuggìo da me ratta lontano,

vago lassando il cor del suo veneno;

 

e mentre ella per me s’attende invano,

lasso, ti parti tu, non ancor pieno

i primi spazî pur del corso umano.

 




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