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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • XXI
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XXI

Già nel mio duol non pote Amor quetarmi,

perché dolcezza altronde in me destille

che da’ begli occhi, ond’escon le faville

che sole hanno vigor cenere farmi.

 

Da lor fui pria trafitto; e con queste armi

chiuda le piaghe mie colei ch’aprille,

o l’inaspri e m’uccida, e pia tranquille

mio corso o ’l turbi, e pur d’orgoglio s’armi.

 

Però che da lei sola ogni mio fato,

quasi da chiaro del ciel lume, pende:

per altra have ei quadrella ottuse e tarde.

 

Anzi, quanto m’è ’l raggio suo negato,

tanto ’l mio stame lei che ’l torce e stende

prego raccorci, o fermi il fuso e tarde.

 




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