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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • XXV
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XXV

Solea per boschi il fontana o speco

cercar cantando, e le mie dolci pene

tessendo in rime, e le notti serene

vegghiar, quand’eran Febo e Amor meco.

 

temea di poggiar, Bernardo, teco

nel sacro monte ovoggi uom rado vène:

ma quasi onda di mar, cui nulla affrene,

l’uso del vulgo trasse anco me seco,

 

e ’n pianto mi ripose e ’n vita acerba,

ove non fonti, ove non lauro od ombra,

ma falso d’onor segno in pregio è posto.

 

Or con la mente non d’invidia sgombra

te giunto miro a giogo erto e riposto,

ove non segnò pria vestigio l’erba.

 




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