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Giovanni Della Casa Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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LXVIII Deh avess’io così spedito stile come ho pronto, madonna, ogni desio, ché il vostro dolce affetto onesto e pio conto fôra per me com’è gentile:
e sì devria, poi che d’amaro e vile dolce rendete e caro il viver mio voi sola; ma che più, lasso, poss’io se a gir tant’alto è il mio dir pigro umile?
Per me pregaste voi l’angel mio santo che, se grave peccato ho in me concetto, raggio di sua pietà mi vegli e lustre:
ed ella il feo, né più benigno effetto vide uom giamai, né stato have in sé tanto alcun quant’io vi debbo, anima illustre.
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