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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • V
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V

Gli occhi sereni e ’l dolce sguardo onesto,

ov’Amor le sue gioie inseme aduna,

ver’ me conversi in vista amara e bruna,

fanno ’l mio stato tenebroso e mesto.

 

Ché qualor torno al mio conforto, e presto

son, lasso, di nutrir l’alma digiuna,

trovo chi mi contrasta, e ’l varco impruna

con troppo acerbe spine; ond’io m’arresto.

 

Così deluso il cor più volte, e punto

da l’aspro orgoglio, piagne: e già non have

schermo miglior che lacrime e sospiri.

 

Sostegno a la mia vita afflitta e grave,

scampo al mio duolo, e segno a i miei desiri,

chi t’ha sì tosto da mercé disgiunto?

 




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