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Giovanni Della Casa
Rime

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  • LE RIME SECONDO LA STAMPA DEL 1558
    • XXII
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XXII

Né quale ingegno è ’n voi colto e ferace,

Cosmo, né scorto in nobil arte il vero,

né retto con virtù tranquillo impero,

né loda, né valor sommo e verace;

 

né altro mai, cheunque più ne piace,

empieo sì di dolcezza uman pensero,

com’al regno d’Amor turbato e fero

di bella donna amata or pieta or pace.

 

Ciò con tutto ’l mio cor vo cercand’io

da lei, ch’è sovr’ogni altra amata e bella,

ma fin qui, lasso me, guerrera e cruda.

 

Null’altro è di ch’io pensi: ella m’aprìo

con dolci piaghe acerbe il fianco, ed ella

vien che m’uccida, o pur le sani e chiuda.

 




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