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Giuseppe Parini
Discorso sopra la poesia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


33-merit | merop-xxxv

                                               grassetto = Testo principale
    Parte                                      grigio = Testo di commento
501 III| attori rappresentarsi la Merope, o che in un'amabile solitudine 502 III| parte di noi medesimi que' meschini che già venivano sagrificati 503 V | datovi, acciocchè, ogni mese almeno, ci trattenghiate 504 II | convinto di ciò, egli è mestieri di prima riflettere a quanto 505 V | perdere per qualche anno la metà della giornata ai giovani 506 III| oggetti che senza suo danno metter la possano in movimento; 507 I | essendo pur di qualche mezzano valore in quest'arte, di 508 II | non bisognano stranieri mezzi, ma la mente basta, o gli 509 | mie 510 II | appoggiandomi all'autorità de' migliori maestri, esser la poesia 511 | mille 512 II | piacere che dal poeta ci vien ministrato.~ Per rimanere convinto 513 III| che i Romani non provavano minor gioia dall'essere spettatori 514 | mio 515 III| piacere recan diletto a chi li mira, eccitando ne' cuori le 516 III| è di noi che non senta, misto alla compassione, anello 517 III| che n'è spettatore; e a misura che questi più o men teme, 518 IV | è di più agevole che il misurare alcuno parole e il chiuderlo 519 I | facitori di versi o sia misuratori di parole, i quali sì tosto 520 I | altri che recati ci abbia la moderna filosofia, si è lo averci 521 I | delle passioni e le diverse modificazioni de' nostri affetti, e, da 522 III| composere il ballo; le diverse modulazioni della voce, e ne fecero 523 V | si seppellisce, che ogni moglie che becca un marito, che 524 IV | trascuraggine vien conceduto dalla moltitudine, che non pensa più oltre.~~~ 525 | molto 526 IV | col dilettarci in alcuni momenti della nostra vita.~ Ma la 527 V | bastano per far sì che ogni monaca che si seppellisce, che 528 III| desolato, l'orrido d'una montagna, d'un diserto, o d'una caverna?~ 529 I | vane paure del volgo. La morale, postasi ad investigare 530 IV | arti o sia fisiche o sia morali.~ Egli è certo che la poesia, 531 IV | raccoglier insieme i dispersi mortali sotto le graziose allegorie 532 III| burrasca, un incendio o la morte d'un giustiziato? Perchè 533 II | le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge 534 V | dee prima esser tócco e mosso egli medesimo. Perciò non 535 IV | persone? Per qual altro motivo crediamo noi che tanto ben 536 IV | Egli è certo che la poesia, movendo in noi le passioni, può 537 V | contrario la poesia che tocca e muove, è un grazioso prospetto 538 V | della poesia, dee toccare e muovere; e, per ottener ciò, dee 539 | n' 540 III| sentimenti e le parole, e ne nacque la poesia.~ Come però i 541 II | od ascolta, acciocchè ne nasca diletto. Questo è il principal 542 V | si dice che il poeta dee nascere. Egli dee aver sortito dalla 543 III| affetto dell'animo debb'esser nata, siccome da un dolce e forte 544 III| dell'animo debbono esser nate la musica e la danza. La 545 III| linguaggio della poesia è così naturale come quel della prosa; e 546 III| dolci movimenti d'ira, di nausea, d'abbominazione, d'orrore, 547 II | parlo io solo delle nazioni ch'ebber riputazione delle 548 II | che sono di un'assoluta necessità al viver dell'uomo, sono 549 | negli 550 | nell' 551 | nelle 552 | nello 553 II | vana come vogliono i suoi nemici; i quali, se questa vogliono 554 | niente 555 IV | sentimento, ch'è la parte più nobile, anzi l'anima e lo spirito 556 III| niente più abborre che la noia; e quindi è che volentieri 557 II | China, del Giappone, de' Norvegi, de' Lapponi, degl'Islandesi, 558 | nostro 559 III| fiorita collina, l'ispido, il nudo, il desolato, l'orrido d' 560 | null' 561 | nulladimeno 562 I | di brevemente parlare, ha nuovi lumi acquistati dallo spirito 563 V | una inutile o seccagginosa occupazione. Molti di essi, che hanno 564 | od 565 V | poterne godere giammai, odiando ogni scienza ed ogni arte 566 III| abbominazione, d'orrore, d'amore, d'odio, di tèma, di speranza, di 567 II | è relativamente.~ Ma io odo interrogarmi: E in che consiste 568 | oltre 569 IV | allegorie d'Anfione e d'Orfeo. Omero ha pure insegnato, molto 570 IV | perchè, trattenuto in quelli onesti sollazzi, non si desse in 571 IV | che tutto ciò che ne reca onesto piacere si può veramente 572 V | versi possono ottener l'onore d'essere ammessi in una 573 IV | allegorie d'Anfione e d'Orfeo. Omero ha pure insegnato, 574 I | quivi ha trovato le vere origini delle passioni e le diverse 575 V | sien del nome indegni,~(Orlando Furioso XXXV, 33.)~disse 576 III| il nudo, il desolato, l'orrido d'una montagna, d'un diserto, 577 III| nausea, d'abbominazione, d'orrore, d'amore, d'odio, di tèma, 578 I | linguaggio comune.~ Ora oserò io sperare di potere far 579 III| in un'amabile solitudine osserva gli effetti sempre diversi 580 III| si posero sopra le cose, osservato avendo che così i segni 581 V | il concede. Una mediocre osservazione della gramatica, la legittimità 582 I | credo di poter ciò meglio ottenere che coll'esaminare per poco 583 V | certo modo grossolano ed ottuso le avesse ricevuto?~ La 584 III| de' giuochi florali, dell'ovazione, e de' trionfi, che del 585 | ove 586 V | collocata in una reale galleria, ovveramente un passatoio o un termine 587 IV | finalmente di tener lontano dall'ozio il popolo, in modo che non 588 I | vano trattenimento di gente oziosa e il cui merito in altro 589 II | per l'opinione che in ogni paese è diversa, ma per una reale 590 II | lietamente, così non è stato pago di aver ciò solamente che 591 V | è come un alto e reale palagio che in noi desta la maraviglia 592 IV | è già necessaria come il pane, utile come l'asino o 593 II | essenza dell'uomo; così a me par bastevole per se medesima 594 I | accostare a quella, non che paragonare. A questi debbono accompagnarsi 595 III| questa teorica, che forse può parer troppo lunga, ma ch'è, al 596 II | Sciti. Lungo sarebbe chi parlar volesse delle poesie degli 597 II | hanno avuto i loro poeti. parlo io solo delle nazioni ch' 598 I | che, l'una di queste due parti scendendo alquanto, e l' 599 V | un termine da piantarsi a partire il campo di Damone da quello 600 I | approvazione.~ In due schiere partisco io la maggior parte di coloro 601 III| passione che agita l'uno, fa passaggio al cuore dell'altro che 602 I | canzoncine, non già in maniera di passatempo, ma con quella gravità ch' 603 V | galleria, ovveramente un passatoio o un termine da piantarsi 604 III| questi segni la medesima passione che agita l'uno, fa passaggio 605 IV | di gloria, di amor della patria, ne' lor cittadini; e finalmente 606 I | dimostrate ridicole le vane paure del volgo. La morale, postasi 607 V | la maraviglia ma non ci penetra al cuore. Al contrario la 608 I | arrivati ne' più intimi penetrali di quella spelonca~Là dove 609 I | essenza della cosa, e, quella penetrando e investigando per ogni 610 IV | dalla moltitudine, che non pensa più oltre.~~~ 611 V | frastagliata in versi, che, più non pensando alla preziosità che la pietra 612 IV | non gli restasse tempo da pensare a dannosi macchinamenti 613 IV | divertimento? Troppo male noi penseremmo delle saggie ed illuminate 614 III| più sensibilmente i nostri pensieri, e vien sostenuto dalle 615 V | danno che ne proviene. Si fa perdere per qualche anno la metà 616 I | comechè abbia per una parte perduti i pomposi titoli che non 617 I | scienze tutte, e il grado di perfezione a cui sono arrivate le arti.~ 618 I | ascoso ripostiglio, senza pericolo d'illusione siamo giunti 619 IV | bensì, ma pure quanto era permesso alla sua stagione, la condotta 620 V | venuto meno al buon volere, permettetemi ch'io rimetta ad altra occasione 621 IV | preda de' vizii alla società perniciosi. Ciò ch'io ho detto de' 622 II | degli Arabi, de' Turchi, de' Persiani, degl'Indiani, delle quali 623 IV | facile dell'asserire che una persona ha il tal male, dello 624 I | con egual suono, così si persuadono d'essere arrivati ne' più 625 I | arte, di buona fede sono persuasi dell'eccellenza ed importanza 626 IV | dilettare, nulladimeno son persuaso che il poeta possa, volendo, 627 I | le matematiche e le arti, pervenuti siamo a comprendere il giusto 628 V | Basta che un giovine sia pervenuto a poter presentarvi una 629 I | nostri maggiori, finalmente perviene a ristabilire nel loro trono 630 I | vero carattere e il vero peso de' vizii e delle virtù. 631 I | Apollo diventò Profeta. ~(Petrarca, Canzoniere, CLXVI, ~S'i' 632 V | vengono ammirati bensì, ma non piacciono.~ Il poeta, come si può 633 III| affezione che alla loro anima piace. Per mezzo di questi segni 634 I | vero merito della Poesia piacemi che sia il soggetto del 635 IV | poesia abbia facoltà di piacerne per via del sentimento, 636 V | nello stesso tempo utile e piacevole, quale è questo delle Lezioni 637 III| Tutti i popoli sospirano, piangono, gridano, allorchè provano 638 I | ch'altri discorrerebbe del piano d'una campagna o della spedizione 639 V | passatoio o un termine da piantarsi a partire il campo di Damone 640 V | savie persone viene in sì piccol conto tenuta la poesia. 641 IV | teatri? solamente per lo piccolo fine di dare al popolo divertimento? 642 III| cuore colui che assiso nella platea vede da eccellenti attori 643 IV | possono essere buoni testimoni Platone, Aristotele, Plutarco ed 644 IV | testimoni Platone, Aristotele, Plutarco ed altri autori. sono 645 | poco 646 II | chi parlar volesse delle poesie degli Arabi, de' Turchi, 647 II | che in materia di furore poetico sono fra gli altri popoli 648 IV | religione, le leggi e la politica. E non in vano si gloriano 649 I | per una parte perduti i pomposi titoli che non solo i poeti, 650 I | è lo averci avvezzati a ponderare con un certo disinteresse 651 III| uomini che a ragionar si posero sopra le cose, osservato 652 | possa 653 | possiam 654 | possiamo 655 | posson 656 I | paure del volgo. La morale, postasi ad investigare direttamente 657 V | assicurano le fischiate della posterità.~ Questo gran numero di 658 | potendo 659 I | Ora oserò io sperare di potere far sì che, l'una di queste 660 V | senza bastevoli doti da poterne godere giammai, odiando 661 | potersi 662 IV | sollazzi, non si desse in preda de' vizii alla società perniciosi. 663 IV | aggiungono nondimeno altri pregi non manco reali di questo. 664 I | dissipando le dense tenebre de' pregiudizii autorizzati dalla lunga 665 V | marito, che ogni bue che prenda la laurea, ricorrano a voi. 666 IV | passioni, può valere a farci prendere abborrimento al vizio, dipingendocene 667 IV | origine di questo disprezzo prendiamone un esempio dalla medicina. 668 I | Abbiamo ora appreso a prescindere da ogni vano abbigliamento, 669 III| quindi è che volentieri si presenta a tutti gli oggetti che 670 V | giovine sia pervenuto a poter presentarvi una cattiva prosa frastagliata 671 V | poesia. Non contento, chi lor presiede, d'insegnar male le arti 672 V | che con quattro sonetti pretende di meritarsi il nome di 673 V | che, più non pensando alla preziosità che la pietra richiede, 674 III| che le sentiva colui onde primamente provengono i medesimi segni, 675 II | nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia, e di 676 V | quale è questo delle Lezioni private: di maniera che, se noi 677 I | quindi ha determinato la probabilità de' diversi sistemi, e quinci 678 IV | della scena, i sentimenti di probità, di fede, di amicizia, di 679 IV | verità, io temo che ciò proceda non già dal difetto dell' 680 II | solamente che il mantiene; ma ha procurato ancora ciò che il diletta. 681 II | piacere che in noi vien prodotto dalla poesia non nasce già 682 II | reale e fisico diletto produca la poesia nel cuore umano; 683 II | piacere o diletto, che in noi produce la poesia?~~~ 684 V | meglio consigliati, e, se mai producono alcuna cosa, servono di 685 I | spelonca~Là dove Apollo diventò Profeta. ~(Petrarca, Canzoniere, 686 I | ragione. A lui si debbono i progressi che quasi subitamente hanno 687 IV | si può dir colla debita proporzione ancora d'ogni altro genere 688 V | tocca e muove, è un grazioso prospetto della campagna, che ci allaga 689 III| ragione è che i Romani non provavano minor gioia dall'essere 690 III| sentiva colui onde primamente provengono i medesimi segni, si diedero 691 III| combattimento de' gladiatori. Il che proveremmo noi medesimi se la religione 692 III| avesse disavvezzati. Bene il proviamo nondimeno negli altri spettacoli, 693 III| disprezzo, di maraviglia, che pruova nel suo cuore colui che 694 V | diventato poeta.~ Le scuole pubbliche istesse contribuiscono a 695 IV | sconfitti Spartani, e che per pubblico decreto cantavansi in ogni 696 I | a vile, come quella che punto non serve agli umani bisogni, 697 | qual 698 | qualunque 699 | quantunque 700 | quattro 701 | quell' 702 | qui 703 I | probabilità de' diversi sistemi, e quinci dimostrate ridicole le vane 704 IV | arte abbia contribuito a raccoglier insieme i dispersi mortali 705 V | d'essere ammessi in una raccolta, eccoti diventato poeta.~ 706 III| religione non avesse più raddolciti i nostri costumi, se la 707 I | ed importanza di essa, e ragionano di que' lor sonetti e di 708 III| que' primi uomini che a ragionar si posero sopra le cose, 709 V | Frattanto io spero che verrà a ragionarvi meglio di me, e di più importanti 710 III| Idee sogliono essere più rapide e, per così dire, dipinte 711 III| vede da eccellenti attori rappresentarsi la Merope, o che in un'amabile 712 V | come i cigni anco i poeti rari, ~Poeti che non sien del 713 IV | nondimeno altri pregi non manco reali di questo. La versificazione, 714 IV | Lascio che tutto ciò che ne reca onesto piacere si può veramente 715 III| dolore come que' del piacere recan diletto a chi li mira, eccitando 716 II | il cuor nostro, vengano a recarci diletto.~ Tanto più universali 717 I | contiene tutti gli altri che recati ci abbia la moderna filosofia, 718 V | giovato o dilettato col recitarvi le cose nostre, possiam 719 IV | crediamo noi che tanto ben regolate repubbliche mantenessero 720 II | tali e tali cose secondo le regole che gli uomini hanno convenuto 721 II | bene, ma soltanto lo è relativamente.~ Ma io odo interrogarmi: 722 V | certo temperamento che il renda abile a sentire in una maniera, 723 IV | è ciò che contribuisce a render l'uomo felice, utili a ragione 724 IV | arti che contribuiscono a renderne felici col dilettarci in 725 V | carico de' lor genitori, si rendono ridicoli a' lor compagni 726 II | valenti artefici si sono renduti immortali.~ Mi si potrebbe 727 IV | noi che tanto ben regolate repubbliche mantenessero dell'erario 728 IV | popolo, in modo che non gli restasse tempo da pensare a dannosi 729 V | abate Soresi e di me abbia rianimato a continovare un esercizio, 730 IV | male, dello scrivere una ricetta ; così nulla è di più agevole 731 V | preziosità che la pietra richiede, commendiamo qualunque vile 732 IV | quest'arte.~ Che se altri richiedesse se la poesia sia utile o 733 V | bue che prenda la laurea, ricorrano a voi. Sì tosto che soli 734 III| III~ Se noi ricorriamo all'origine di quest'arte, 735 I | sistemi, e quinci dimostrate ridicole le vane paure del volgo. 736 V | lor genitori, si rendono ridicoli a' lor compagni meglio consigliati, 737 V | pensiero che non sia affatto ridicolo bastano per far sì che ogni 738 III| popoli egualmente saltano, ridono, cantano, allorchè provano 739 III| che trovasi in calma, così riescono tali le parole e l'espressioni. 740 I | Che conterrà alcune mie riflessioni, le quali giudicherò meritar 741 III| che corre tra l'uomo che riflette e discorre, e tra l'uomo 742 II | egli è mestieri di prima riflettere a quanto sono per dire. 743 I | giunti a scriver quattordici righe d'undici sillabe per ciascuna, 744 II | ci vien ministrato.~ Per rimanere convinto di ciò, egli è 745 V | molti, per altro valorosi, rimatori, i quali vengono ammirati 746 V | gramatica, la legittimità delle rime, un pensiero che non sia 747 V | volere, permettetemi ch'io rimetta ad altra occasione li discorrervene 748 III| lusinghe d'Alcina, i furori di Rinaldo, le tenerezze d'Erminia, 749 I | Allora è che costoro, ringalluzzandosi, e di versificatori credendosi 750 I | investigando per ogni più ascoso ripostiglio, senza pericolo d'illusione 751 II | solo delle nazioni ch'ebber riputazione delle meglio illuminate, 752 II | immortali.~ Mi si potrebbe rispondere che il piacere che in noi 753 IV | utile o no, io a questo risponderei ch'ella non è già necessaria 754 I | maggiori, finalmente perviene a ristabilire nel loro trono il buon senso 755 III| Per questa ragione è che i Romani non provavano minor gioia 756 IV | male noi penseremmo delle saggie ed illuminate menti de' 757 III| meschini che già venivano sagrificati al diletto del popolo, se 758 I | alquanto, e l'altra alquanto salendo, s'incontrino in un giusto 759 III| tutti i popoli egualmente saltano, ridono, cantano, allorchè 760 | sarebbe 761 | sarebbero 762 V | per cui da molte altronde savie persone viene in sì piccol 763 V | introduzione al viver civile, si sbraccia nel volere che gli scolari 764 I | l'una di queste due parti scendendo alquanto, e l'altra alquanto 765 I | sincera approvazione.~ In due schiere partisco io la maggior parte 766 II | Galli, de' Celti e degli Sciti. Lungo sarebbe chi parlar 767 V | sbraccia nel volere che gli scolari diventino poeti. E perchè 768 III| forti e, per così dir, più scolpiti che non son quelli dell' 769 IV | spinsero alla vittoria gli sconfitti Spartani, e che per pubblico 770 I | letteratura di questo secolo, scorre colla facella della verità 771 IV | dunque è tale, come io, scorrendola per varii capi, ho dimostrato, 772 I | natura de' corpi, e colla scorta di essa quindi ha determinato 773 I | tosto che sono giunti a scriver quattordici righe d'undici 774 IV | ha il tal male, dello scrivere una ricetta ; così nulla 775 V | adunati, in una inutile o seccagginosa occupazione. Molti di essi, 776 I | la letteratura di questo secolo, scorre colla facella della 777 II | descritte le tali e tali cose secondo le regole che gli uomini 778 V | perchè il maestro ha saputo segarlo. Noi non istiamo ad esaminare 779 V | commendiamo qualunque vile selce o macigno, perchè il maestro 780 II | barbare ancora, anzi delle selvagge, presso alle quali non pur 781 II | popoli singolari. Fino a' selvaggi dell'America, che non hanno 782 II | sono comunicate, ma che sembra in certo modo appartenere 783 II | universali sono poi state sempremai quelle arti dilettevoli 784 III| esprime più arditamente e più sensibilmente i nostri pensieri, e vien 785 I | ristabilire nel loro trono il buon senso e la ragione. A lui si debbono 786 III| motivi. Chi è di noi che non senta, misto alla compassione, 787 III| di dover temere per , sente piacere così de' lieti come 788 IV | di piacerne per via del sentimento, ch'è la parte più nobile, 789 V | temperamento che il renda abile a sentire in una maniera, allo stesso 790 III| a quel grado però che le sentiva colui onde primamente provengono 791 V | sì che ogni monaca che si seppellisce, che ogni moglie che becca 792 I | come quella che punto non serve agli umani bisogni, ch'è 793 V | insegnar male le arti che servir debbono d'introduzione al 794 V | mai producono alcuna cosa, servono di trastullo alle persone 795 I | arti più utili, con troppa severità condannano questa e tengonla 796 III| così dire, dipinte a più sfacciati colori. Perciò il linguaggio 797 I | quattordici righe d'undici sillabe per ciascuna, e le cui desinenze 798 I | discoprirne il vero. In simile guisa la fisica, appoggiatasi 799 I | accompagnate dalla vostra sincera approvazione.~ In due schiere 800 II | sono fra gli altri popoli singolari. Fino a' selvaggi dell'America, 801 I | probabilità de' diversi sistemi, e quinci dimostrate ridicole 802 II | quelle arti dilettevoli al soccorso delle quali non bisognano 803 I | Poesia piacemi che sia il soggetto del Presente discorso, Che 804 V | ricorrano a voi. Sì tosto che soli quattordici de' tuoi versi 805 I | elevato, a dir vero, ma più solido e più certo. Questo vero 806 III| Merope, o che in un'amabile solitudine osserva gli effetti sempre 807 IV | trattenuto in quelli onesti sollazzi, non si desse in preda de' 808 II | che non è per bene, ma soltanto lo è relativamente.~ Ma 809 III| che tanto popolo accorra a somiglianti spettacoli? E non ci diletta 810 II | tutte le colte genti in sommo pregio si tengono, e per 811 I | delle circostanze ci possano sopraffare.~ Abbiamo ora appreso a 812 V | cui l'esempio dell'abate Soresi e di me abbia rianimato 813 II | degli uomini, ma da fisiche sorgenti deriva quel piacere che 814 V | dee nascere. Egli dee aver sortito dalla natura una certa disposizione 815 I | che, quasi Genio felice sorto a dominar la letteratura 816 III| speranza, di compassione, di sospetto, di disprezzo, di maraviglia, 817 III| piacere. Tutti i popoli sospirano, piangono, gridano, allorchè 818 III| nostri pensieri, e vien sostenuto dalle immagini e da certi 819 | sotto 820 I | tra le dilettevoli e le soverchie.~ La poesia medesima, della 821 I | Italia, ma la Germania e le Spagne, dissipando le dense tenebre 822 IV | Il loro intento si fu di spargere, per mezzo della scena, 823 IV | alla vittoria gli sconfitti Spartani, e che per pubblico decreto 824 IV | dimostrato, e come a chi spassionatamente la esamina dee comparire, 825 IV | parole e il chiuderlo In uno spazio determinato. Quindi è che 826 I | piano d'una campagna o della spedizione d'una colonia.~ L'altra 827 I | intimi penetrali di quella spelonca~Là dove Apollo diventò Profeta. ~( 828 I | fossi stato fermo alla spelunca)~ Allora è che costoro, 829 III| o men teme, o più o meno spera la cagione del piacere o 830 III| amore, d'odio, di tèma, di speranza, di compassione, di sospetto, 831 I | linguaggio comune.~ Ora oserò io sperare di potere far sì che, l' 832 V | discorrervene a lungo. Frattanto io spero che verrà a ragionarvi meglio 833 III| cuore dell'altro che n'è spettatore; e a misura che questi più 834 III| minor gioia dall'essere spettatori de' giuochi florali, dell' 835 IV | proviene che a' di nostri, e spezialmente in Italia, incontra tanti 836 IV | Tirteo, che infiammarono e spinsero alla vittoria gli sconfitti 837 II | uomini hanno convenuto di stabilire a quest'arte, gode di vederle 838 I | quelle argomentando, ha stabilito il vero carattere e il vero 839 IV | quanto era permesso alla sua stagione, la condotta delle cose 840 III| come l'altro sono sempre stati comuni ad ogni nazione.~ 841 II | egualmente la pittura, la statuaria e le altre consimili arti 842 | stessa 843 | stesse 844 | stessi 845 IV | questo. La versificazione, lo stile, la lingua e simili, che 846 I | della poesia, che null'arte stimano potersi accostare a quella, 847 II | delle quali non bisognano stranieri mezzi, ma la mente basta, 848 IV | fatto sopra l'Iliade i loro studii; di che mi possono essere 849 | sua 850 I | debbono i progressi che quasi subitamente hanno fatto per ogni dove 851 III| illustre amante di Laura, i sublimi capricci e grotteschi di 852 | sulla 853 | suoi 854 I | corrispondano alternando con egual suono, così si persuadono d'essere 855 II | quanti popoli abitano la superficie della terra furon sempre 856 | tal 857 | tale 858 IV | ho detto de' componimenti teatrali, si può dir colla debita 859 IV | mantenessero dell'erario comune i teatri? solamente per lo piccolo 860 III| orrore, d'amore, d'odio, di tèma, di speranza, di compassione, 861 III| misura che questi più o men teme, o più o meno spera la cagione 862 III| non ha occasione di dover temere per , sente piacere così 863 IV | ho a dire la verità, io temo che ciò proceda non già 864 V | degli organi e un certo temperamento che il renda abile a sentire 865 IV | ogni guerra dinanzi alla tenda del capitano. Esiodo ha 866 I | Spagne, dissipando le dense tenebre de' pregiudizii autorizzati 867 III| i furori di Rinaldo, le tenerezze d'Erminia, e simili.~~~ 868 I | severità condannano questa e tengonla a vile, come quella che 869 II | genti in sommo pregio si tengono, e per le quali mille valenti 870 V | viene in sì piccol conto tenuta la poesia. meno cooperano 871 III| ogni nazione.~ Da questa teorica, che forse può parer troppo 872 V | ovveramente un passatoio o un termine da piantarsi a partire il 873 IV | mi possono essere buoni testimoni Platone, Aristotele, Plutarco 874 V | campo di Damone da quello di Tirsi.~Son come i cigni anco i 875 IV | dimenticarsi i cantici militari di Tirteo, che infiammarono e spinsero 876 I | parte perduti i pomposi titoli che non solo i poeti, ma 877 V | contrario la poesia che tocca e muove, è un grazioso prospetto 878 V | detto della poesia, dee toccare e muovere; e, per ottener 879 V | ottener ciò, dee prima esser tócco e mosso egli medesimo. Perciò 880 V | poesia che consiste nel puro torno del pensiero, nella eleganza 881 V | medico e legista.~ Non a torto si dice che il poeta dee 882 II | quali molte veder possiamo tradotte nella lor lingua dagl'Inglesi 883 IV | considerate; ma noi per ora le tralasceremo, bastandomi che sia chiaro 884 IV | poeta, o loro per certa trascuraggine vien conceduto dalla moltitudine, 885 V | maggiore al verseggiare, trascurano il più importante dell'eloquenza, 886 V | alcuna cosa, servono di trastullo alle persone o si assicurano 887 V | acciocchè, ogni mese almeno, ci trattenghiate con qualche vostro lavoro.~ 888 I | umani bisogni, ch'è vano trattenimento di gente oziosa e il cui 889 IV | contro al governo, e perchè, trattenuto in quelli onesti sollazzi, 890 III| dalle immagini e da certi tratti più vivaci e lampeggianti: 891 III| florali, dell'ovazione, e de' trionfi, che del combattimento de' 892 I | perviene a ristabilire nel loro trono il buon senso e la ragione. 893 | troppa 894 V | meritarsi il nome di poeta, e si trova chi loro il concede. Una 895 IV | Quindi è che al mondo si trovano tanti ciarlatani, che di 896 III| son quelli dell'uomo che trovasi in calma, così riescono 897 I | il cuore umano, quivi ha trovato le vere origini delle passioni 898 | tuoi 899 II | poesie degli Arabi, de' Turchi, de' Persiani, degl'Indiani, 900 IV | vizio, dipingendocene la turpezza, e a farci amar la virtù, 901 | tuttavia 902 V | Ariosto. Eppure noi veggiamo tuttodì uscir delle scuole un numero 903 II | Cominciando dagli Ebrei fino agli ultimi popoli della terra, tutti 904 I | che punto non serve agli umani bisogni, ch'è vano trattenimento 905 I | scriver quattordici righe d'undici sillabe per ciascuna, e 906 III| segni, sempre costanti ed uniformi in tutti i popoli del mondo, 907 II | non potendo giammai essere universale ciò che non è per bene, 908 II | recarci diletto.~ Tanto più universali sono poi state sempremai 909 II | la poesia.~ Questa sola universalità adunque di essa, siccome 910 IV | che, con tutto ciò, bene usata, può essere d'un vantaggio 911 V | Eppure noi veggiamo tuttodì uscir delle scuole un numero di 912 IV | che di medico il nome si usurpano o loro si concede gratis, 913 | V 914 II | non per la sola opinione vagliono a dilettarci, sono state 915 IV | in noi le passioni, può valere a farci prendere abborrimento 916 I | a comprendere il giusto valor di ciascuna, distinguendo 917 I | essendo pur di qualche mezzano valore in quest'arte, di buona 918 V | cooperano a ciò molti, per altro valorosi, rimatori, i quali vengono 919 II | arte poetica non è già così vana come vogliono i suoi nemici; 920 I | quinci dimostrate ridicole le vane paure del volgo. La morale, 921 IV | bene usata, può essere d'un vantaggio considerevole alla società. 922 IV | può veramente dire a noi vantaggioso; conciossiachè, essendo 923 IV | come io, scorrendola per varii capi, ho dimostrato, e come 924 III| lontano una battaglia, un vascello nella burrasca, un incendio 925 III| che assiso nella platea vede da eccellenti attori rappresentarsi 926 II | stabilire a quest'arte, gode di vederle adempiute. Ma chi ben considera 927 III| appassionato sono sempre più veementi, più forti e, per così dir, 928 II | sola opinione, la quale, veggendo esattamente descritte le 929 V | già l'Ariosto. Eppure noi veggiamo tuttodì uscir delle scuole 930 I | dalla lunga età e dalle venerande barbe de' nostri maggiori, 931 V | abbia saputo formare una Venere degna d'esser collocata 932 | vengono 933 | venivano 934 | venuto 935 I | umano, quivi ha trovato le vere origini delle passioni e 936 | verrà 937 V | disposizione maggiore al verseggiare, trascurano il più importante 938 V | Questo gran numero di verseggiatori, adunque, è la cagione per 939 IV | manco reali di questo. La versificazione, lo stile, la lingua e simili, 940 | verso 941 | verun 942 | veruna 943 V | ginnasio, innamorati de' vezzi della poesia ma senza bastevoli 944 | vi 945 IV | facoltà di piacerne per via del sentimento, ch'è la 946 II | Francesi. È pur conosciuta da' viaggiatori la poesia della China, del 947 IV | alcuni momenti della nostra vita.~ Ma la Poesia può ancora 948 IV | infiammarono e spinsero alla vittoria gli sconfitti Spartani, 949 IV | scena i caratteri lodevoli e vituperevoli delle persone? Per qual 950 III| immagini e da certi tratti più vivaci e lampeggianti: in guisa 951 IV | prendere abborrimento al vizio, dipingendocene la turpezza, 952 III| diverse modulazioni della voce, e ne fecero la musica; 953 | voi 954 | volendo 955 III| la noia; e quindi è che volentieri si presenta a tutti gli 956 | volesse 957 I | ridicole le vane paure del volgo. La morale, postasi ad investigare 958 | vostra 959 | vostro 960 V | indegni,~(Orlando Furioso XXXV, 33.)~disse già l'Ariosto.


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