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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte seconda
    • XL
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XL

 

     Candida e bella man, che sì sovente

fra’ bei lumi leggiadri ti attraversi

e lacrime dai miei sì spesso versi

che rinfrescar devrian la piaga ardente,

     già ti vidi io passar soavemente,

il che la tua luce non soffersi,

a ragunar i becapei dispersi

che mi stan sì scolpiti or ne la mente.

     Ma chi potea pensar, d’un netto avorio

veder foco uscir mai tanto vivace?

o chi fu ver presago di sua morte?

     Mano, sola cagion per ch’io mi glorio

del viver mio così penoso e forte,

quando averò mai teco io qualche pace?

 




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