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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte seconda
    • XLV
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XLV

 

     Ite, pensier miei vaghi, ai dolci rami

ove Amor inviscò la vostra amica

anima, che piangendo or s’affatica,

par c’altro che voi sospiri e brami.

     Non v’apressate, ancor ch’ella vi chiami;

andate tanto, sol che ve ridica

dove lasciò la libertà mia antica,

e con qual esca è presa e con qual’ami.

     Ritornate a me poi leggieri a vuolo,

o, se Amor vi ritien, fate ch’io ’l senta:

voi vedete, al partir, com’io son solo!

     E se l’alma in martìr vive contenta,

ridite a lei che me qui strugge il duolo,

e non so se de ciò m’allegri o penta.

 




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