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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte seconda
    • LI
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LI

 

     Se, per farme lasciar la bella impresa,

me mostrate, madonna, orgoglio et ira,

celando il volto ove il mio cor sospira

già ripensando ne la antica offesa,

     esser non giamai, ché l’alma accesa

in voi trova conforto e in voi respira.

Se chi devrebbe aitarme, in me si adira,

chi mai prenderà l’arme a mia difesa?

     Dunque, quante più voi con cruccio e sdegno

scacciar cercate Amor, più forte rugge

dentro al mio petto, oh mio supplicio indegno!

     E dice: — Non sperar, s’ora ti strugge

la tua nemica, ch’io lasci il mio regno;

non, se mille fiate il ti fugge! —

 




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