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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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Senza il mio sole, in tenebre e in martiri, in lungo pianto, in solitario orrore, trapasso i giorni e li momenti e l’ore, e l’aspre notti in più caldi sospiri. E benché in sonno acquete i miei desiri quella, nel cui poder gli pose Amore, io sarei spento già, se non che ’l core si sforza ombrarla, ove ch’i’ vada o miri. Altro che lacrimar gli occhi non ponno, né d’altro che di duol l’alma si pasce: colui sel sa che del mio danno è donno. Oh ben nati color c’avolti in fasce chiuser le luce in sempiterno sonno, poi che, sol per languir, qua giù si nasce!
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