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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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— Son questi i bei crin d’oro, onde m’avinse Amor, che nel mio mal non fu mai tardo? Son questi gli occhi, ond’uscì ’l caro sguardo ch’entro ’l mio petto ogni vil voglia estinse? È questo il bianco avorio, che sospinse la mente inferma al foco ove tutt’ardo? Mani, e voi m’aventaste il crudel dardo, che nel mio sangue allor troppo se tinse? Son queste lo mie belle amate piante, ovunque ferman l’orme oneste e sante? Son queste l’alte angeliche parole? Chi ebbe — dicev’io — mai glorie tante? — quando apersi, oimè, gli occhi e vidi il sole.
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