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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte seconda
    • LXIV
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LXIV

 

     Venuta era madonna al mio languire

con dolce aspetto umano

allegra e bella in sonno a consolarme;

     et io prendendo ardire

di dirli quanti affanni ho speso in vano,

vidila con pietate a sé chiamarme,

     dicendo: — A che sospire?

a che ti struggi et ardi di lontano?

non sai tu che quell’arme

     che fer la piaga, ponno il duol finire? —

Intanto il sonno si partia pian piano;

ond’io, per ingannarme,

     lungo spazio non volsi gli occhi aprire;

ma da la bianca mano,

che sì stretta tenea, senti’ lasciarme.

 




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