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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte seconda
    • LXVIII
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LXVIII

 

     Non mi doglio, madonna, anzi mi glorio

(chi ha che ’l creda, ancor ch’io chiaro il mostri?)

di viverlontan dagli occhi vostri.

L’oro, i robin, le perle e ’l terso avorio,

     s’io dormo o veghio, sempre, ove ch’io miri,

con le due stelle ardenti veder parme.

Cesse dunque il crudele e si disarme!

poi che ’n sì lungo esilio i miei martiri

     son tai, che pur al cor vetar non ponno

vedervi desto o ragionarvi in sonno.

 




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