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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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O di rara virtù gran tempo albergo, alma stimata e posta fra gli Dei, or cieco abisso di vizi empi e rei, ove, pensando sol, mi adombro e mergo, il nome tuo da quante carte vergo sbandito sia! ché più che i’ non vorrei è per me noto; ond’or da’ versi mei le macchie lavo, e ’l dir polisco e tergo. Di tuoi chiari triunfi altro volume ordir credea; ma per tua colpa or manca, c’ucel notturno sempre aborre il lume. Dunque ne andrai, tutta assetata e stanca a ber lo oblio de l’infelice fiume, e rimarrà la carta illesa e bianca.
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