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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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I begli occhi c’al sole invidia fanno con sue vaghezze amorosette e nove, certi de l’arder mio per mille prove, ebber pietade del mio lungo affanno; e per ristoro alfin d’ogni mio danno, acciò che il sospirar via più mi giove, fer lieti i mei, che giorno e notte altrove già per usanza remirar non sanno. Così Fortuna, un tempo acerba e ria, or dolce e piana, par che si disarme, se da tal corso il Ciel non la desvia: la qual, per più beato al mondo farme, mosse in quel punto la nemica mia con un dolce sospiro a salutarme.
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