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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte seconda
    • LXXXVIII
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LXXXVIII

 

     Liete, verdi, fiorite e fresche valli,

ombrose selve e solitari monti,

vaghi ucelletti a le mie note pronti,

di color persi, variati e gialli;

     voi, susurranti e liquidi cristalli,

voi, animali inamorati, insonti,

voi, sacre Ninfe, che abitate i fonti,

deh!, state a udir da’ più secreti calli.

     Ché, se ’l gridar questo signor m’ha tolto,

tòr non potrammi un romper di sospiri,

un pianger basso, un mormorare occolto;

     o se pur non consente ch’io respiri,

almen non fia che, sol mirando il volto,

non vi sian noti tutti i miei martiri.

 




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