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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte seconda
    • XCVII
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XCVII

 

     Almo monte, felice e sacra valle,

se valle fu, dove quel legno nacque,

nel quale al mio fattor, morendo, piacque

poner le sante et onorate spalle!

     Questo ne aperse il vero e dritto calle

di gire al vivo fonte et a quell’acque

de le qua’ sitibundo il mondo giacque,

quando il camin fallea, c’oggi non falle.

     Dunque, l’umana stirpe a che si lagna?

a che pur segue vie cieche e distorte,

se ’n sì lucida vena oggi si bagna?

     Qual uom non fia a seguir constante e forte

se ’l motor de le stelle ne accompagna,

soffrendo amara, ingiuriosa morte?

 




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