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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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II
Eran le Muse intorno al cantar mio il dì che Amor, tessendo il bel lavoro, si stava meco sotto un verde alloro, quando così fra lor cominciai io: — Io benedico il primo alto desio che a cercar mi costrinse il vostro coro, e benedico il dì che gemme et oro et ogni vil pensier posi in oblio. Per voi, seme gentil del sommo Giove, e per costui che fu mia scorta e duce, scrivendo or qui, sento il mio nome altrove. Oh suprema eccellenzia, in cui riluce quanto ben da le stelle e grazia piove, se vivi e morti in ciel ne riconduce! —
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