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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte prima
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III

 

     Mentre che Amor con dilettoso inganno

nudria il mio cor ne le speranze prime,

la mente con pietose e dolci rime

mostrar cercava al mondo il nostro affanno.

     Poi che crescer il duol più d’anno in anno

e cader vide i fior da l’alte cime,

tolta da quel pensier vago e sublime,

si diede a contemplare il proprio danno.

     Indi in lungo silenzio, in notte oscura

passa questo suo breve e mortal corso,

né di fama gli cal, né d’altro ha cura.

     Dunque, madonna, cerchi altro soccorso

il vostro ingegno e guida più secura,

ché ’l mio, per quel ch’io veggio, in tutto è scorso.

 




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