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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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     Vinto da le lusinghe e dagli inganni

del dolce sonno, onde alcun tempo Amore

mi tenne in bando e in tenebroso orrore,

tal che ne piansi già molti e moltanni,

     signor mio caro, i’ vidi di bei panni

e d’un novello e florido colore

la terra rivestirse, in quel vigore

qual era in sul principio de’ miei danni.

     Poi vidi voi sovra un bel carro aurato,

adorno sì de le famose fronde,

ch’io dissi: — Il secol prisco è rinovato. —

     E ’l sol non si affrettava intrar ne l’onde,

quasi gioiendo del vostralto stato.

Oh notti liete, oh vision gioconde!

 




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