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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte prima
    • XII
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XII

 

     Questa anima real che di valore,

Caracciol mio, l’età nostra riveste

volgendo gli occhi all’atre mie tempeste,

fe’ forza a morte e tenne in vita il core.

     Tal che pensando ai rai del suo splendore.

ai modi santi, a le opre alte e modeste,

non trovo a’ miei desir vocipreste,

che possan per lodarla uscir di fòre.

     Però spesso mi agghiaccio al primo assalto,

e, come vedi, tremo e impallidisco,

e la penna e la man si fa di smalto;

o se tal ora a incominciar mi arrisco,

vedendo sue virtù poggiar tant’alto,

uomo nol posso dir, dio non ardisco.

 




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