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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte prima
    • XVI
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XVI

 

     Così dunque va il mondo, o fere stelle?

così iustizia il ciel governa e regge?

questo è ’l decreto de la immota legge?

queste son le influenzie eterne e belle?

     L’anime che a virtù son più rebelle,

Fortuna esalta ognor tra le sue gregge,

e quelle per chi il vizio si corregge,

suggette espone a vènti et a procelle.

     Or non devria la rara, alma beltade,

li divini costumi e ’l sacro ingegno

alzar costei sovra ogni umana sòrte?

     Destino il vieta, e tu, perverso indegno

mondo, il consenti. Ahi cieca nostra etade!

ahi menti de’ mortali oblique e torte!

 




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