Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte prima
    • XX
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XX

 

     Qual fallo, signor mio, qual grave offesa

pensar seppi io giamai, che, pur sì forte

odiata, aver pregion devesse e morte,

ove gridar non valse o far difesa?

     Di tre sorelle sola io son discesa,

per quel ch’io veggia, a le tartaree pòrte,

e l’altre in paradiso e in lieta sòrte

si stanno, ove non è mia voce intesa.

     Ahi fortuna nemica, ahi fera stella!

I’ perché qui tra volti oscuri e tristi

e lor fra genteleggiadra e bella?

     Ma tu che a tanto mal la via mi apristi,

poi che salvar ti piacque e questa e quella,

per qual cagion me sola a morte offristi?

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License