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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte prima
    • XXII
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XXII

 

     D’un bel, lucido, puro e freddo obietto

in un momento il sol tal forza prende,

che in viva fiamma il suo gran lume accende

e di scintille si arma il viso e ’l petto.

     Alto, meraviglioso e strano effetto

in te, specchio gentil, si vede e intende:

per rinforzar suoi raggi, a te s’estende

il più chiaro pianeta e ’l più perfetto.

     Da te si infoca, aviva, alluma, avampa,

chi il mar, l’aer, la terra illustrar sòle

e ten del ciel la più lucente lampa.

     Non miri in te chi sfavillar non vòle,

ché gran miracol fia, se uom mai ne scampa:

e chi non scalderà, chi scalda il sole?

 




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