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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte prima
    • XXVII
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XXVII

 

     O gelosia, d’amanti orribil freno,

che in un punto mi volgi e tienforte,

o sorella de l’empia amara morte,

che con tua vista turbi il ciel sereno;

     o serpente nascosto in dolce seno

di lieti fior, che mie speranze hai morte,

tra prosperi successi avversa sòrte,

tra soavi vivande aspro veneno;

     da qual valle infernal nel mondo uscisti,

o crudel mostro, o pèste de’ mortali,

che fai li giorni miei sì oscuri e tristi?

     Tòrnati giù, non raddoppiar miei mali!

Infelice paura, a che venisti?

Or non bastava Amor con li suoi strali?

 




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