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Iacopo Sannazaro
Sonetti e canzoni

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  • Parte prima
    • XXVIII
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XXVIII

 

     Dal breve canto ti riposa, o lira,

non stanca ma sdegnosa al cominciare,

poi quella ch’io sperava in ciel locare,

ad altra parte indegnamente aspira.

     Sperava Italia bella, quanto gira

de l’Alpe il lembo e quanto cinge il mare,

empierne tutta, e ’l bel nome esaltare

a tempo e loco, ove più ’l cor sospira;

     che fosse, poi mille e mille anni, in terra

veduta viva e disegnata a nome

quella per cui pietà le man mi serra.

     Però sudar conven sott’altre some,

altro premio sperar, per altra guerra,

e cantar d’altro volto e d’altre chiome.

 




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