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Iacopo Sannazaro Sonetti e canzoni IntraText CT - Lettura del testo |
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LXIV
Venuta era madonna al mio languire con dolce aspetto umano allegra e bella in sonno a consolarme; et io prendendo ardire di dirli quanti affanni ho speso in vano, vidila con pietate a sé chiamarme, dicendo: — A che sospire? a che ti struggi et ardi di lontano? non sai tu che quell’arme che fer la piaga, ponno il duol finire? — Intanto il sonno si partia pian piano; ond’io, per ingannarme, lungo spazio non volsi gli occhi aprire; ma da la bianca mano, che sì stretta tenea, senti’ lasciarme.
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