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Lorenzo Da Ponte
Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni

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  • ATTO II
    • SCENA XV
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SCENA XV

I suddetti; il Commendatore.

 

COMMENDATORE

Don Giovanni, a cenar teco

M’invitasti, e son venuto.

 

DON GIOVANNI

Non l’avrei giammai creduto,

Ma farò quel che potrò!

Leporello, un’altra cena

Fa che subito si porti!

 

LEPORELLO

(mezzo fuori col capo dalla mensa)

Ah padron, siam tutti morti!

 

DON GIOVANNI

Vanne, dico...

 

Leporello, con molti atti di paura, esce e va per partire.

 

COMMENDATORE

Ferma un po’.

Non si pasce di cibo mortale

Chi si pasce di cibo celeste.

Altre cure più gravi di queste,

Altra brama quaggiù mi guidò!

 

LEPORELLO

La terzana d’avere mi sembra,

E le membra fermar più non so.

 

DON GIOVANNI

Parla dunque: che chiedi? che vuoi?

 

COMMENDATORE

Parlo, ascolta, più tempo non ho.

 

DON GIOVANNI

Parla, parla, ascoltando ti sto.

 

COMMENDATORE

Tu n’invitasti a cena,

Il tuo dover or sai;

Rispondimi: verrai

Tu a cenar meco?

 

LEPORELLO

(da lontano, tremando)

Oibò!

Tempo non ha... scusate.

 

DON GIOVANNI

A torto di viltate

Tacciato mai sarò!

 

COMMENDATORE

Risolvi!

 

DON GIOVANNI

Ho già risolto.

 

COMMENDATORE

Verrai?

 

LEPORELLO

(a Don Giovanni)

 Dite di no!

 

DON GIOVANNI

Ho fermo il core in petto:

Non ho timor, verrò!

 

COMMENDATORE

Dammi la mano in pegno!

 

DON GIOVANNI

Eccola!

(grida forte)

Oimè!

 

COMMENDATORE

 Cos’hai?

 

DON GIOVANNI

Che gelo è questo mai?

 

COMMENDATORE

Pèntiti, cangia vita:

È l’ultimo momento!

 

DON GIOVANNI

(vuol sciogliersi, ma invano)

No no, ch’io non mi pento,

Vanne lontan da me!

 

COMMENDATORE

Pèntiti scellerato!

 

DON GIOVANNI

No, vecchio infatuato!

 

COMMENDATORE

Pèntiti.

 

DON GIOVANNI

 No.

 

COMMENDATORE, LEPORELLO

Sì.

 

DON GIOVANNI

 No.

 

COMMENDATORE

Ah tempo più non v’è.

(parte)

 

Foco da diverse parti.

 

DON GIOVANNI

Da qual tremore insolito...

Sento assalir gli spiriti...

Donde escono quei vortici

Di fuoco pien d’orror!

 

CORO

(di sotterra, con voci cupe)

Tutto a tue colpe è poco.

Vieni: c’è un mal peggior!

 

DON GIOVANNI

Chi l’anima mi lacera!

Chi m’agita le viscere!

Che strazio, oimè, che smania!

Che inferno! che terror!

 

LEPORELLO

Che ceffo disperato!

Che gesti da dannato!

Che gridi, che lamenti!

Come mi fa terror!

 

Il fuoco cresce; Don Giovanni si sprofonda.

 

DON GIOVANNI, LEPORELLO

Ah! —

 

Don Giovanni resta inghiottito dalla terra.

 




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