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Lorenzo Da Ponte Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA XV Leporello solo; poi Don Giovanni.
Per sempre abbandonar questo bel matto! Eccolo qui: guardate Con qual indifferenza se ne viene! —
Oh Leporello mio, va tutto bene!
Don Giovannino mio, va tutto male!
Come voi m’ordinaste, Con tutta quella gente...
A forza Di chiacchiere, di vezzi e di bugie, Ch’ho imparato sì bene a star con voi, Cerco d’intrattenerli...
Mille cose a Masetto per placarlo, Per trargli dal pensier la gelosia...
Faccio che bevano Altri séguita a ber; in sul più bello,
Bravo! E con lei chi viene?
Tutto quel mal che in bocca le venia.
E tu cosa facesti?
Ed ella?
E tu?
Quando mi parve Che già fosse sfogata, dolcemente Fuor dell’orto la trassi, e con bell’arte, Chiusa la porta a chiave, io mi cavai, E sulla via soletta la lasciai.
L’affar non può andar meglio: incominciasti, Io saprò terminar. Troppo mi premono Queste contadinotte; Le voglio divertir finché vien notte.
Una gran festa
Qualche ragazza, Teco ancor quella
Senza alcun ordine La danza sia, Chi la follia, Chi l’alemanna Farai ballar.
Ed io fra tanto, Dall’altro canto, Con questa e quella Vo’ amoreggiar.
Ah la mia lista D’una decina (partono)
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