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Lorenzo Da Ponte
Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni

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  • ATTO II
    • SCENA IX
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SCENA IX

DonnElvira, DonOttavio, Leporello, Zerlina e Masetto.

 

ZERLINA

(a Leporello)

Dunque, quello sei tu che il mio Masetto

Poco fa crudelmente maltrattasti?

 

ELVIRA

(a Leporello)

Dunque, tu m’ingannasti, o scellerato,

Spacciandoti con me da Don Giovanni?

 

OTTAVIO

(a Leporello)

Dunque, tu in questi panni

Venisti qui per qualche tradimento!

 

ELVIRA

A me tocca punirlo.

 

ZERLINA

Anzi, a me!

 

OTTAVIO

No, no: a me!

 

MASETTO

Accoppatelo meco tutti e tre!

 

LEPORELLO

(a Don Ottavio e DonnElvira)

Ah pietà, signori miei,

Ah pietà, pietà di me!

Do ragione a voi e a lei,

Ma il delitto mio non è.

 

Il padron con prepotenza

L’innocenza mi rubò.

(piano a DonnElvira)

Donna Elvira!, compatite!

Già capite come andò.

 

(a Zerlina)

Di Masetto non so nulla;

(accennando a DonnElvira)

Vel dirà questa fanciulla:

È un’oretta circumcirca

Che con lei girando vo.

 

(a Don Ottavio con confusione)

A voi, signore,

Non dico niente...

Certo timore...

Certo accidente...

 

Di fuori chiaro

Di dentro oscuro...

Non c’è riparo...

La porta, il muro...

 

(additando la porta dov’erasi chiuso per errore)

Vo da quel lato...

Poi qui celato...

L’affar si sa...

(si avvicina con destrezza alla porta e fugge)

Ma s’io sapeva

Fuggìa per qua.

 




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