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Lorenzo Da Ponte Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA X I suddetti e Donn’Elvira che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni.
ELVIRA Férmati, scellerato: il ciel mi fece Udir le tue perfidie; io sono a tempo Di salvar questa misera innocente Dal tuo barbaro artiglio.
ZERLINA Meschina, cosa sento!
DON GIOVANNI (Amor, consiglio!) (a Donn’Elvira piano) Idol mio, non vedete Ch’io voglio divertirmi...
ELVIRA (ad alta voce) Divertirti? — È vero! divertirti! Io so, crudele, Come tu ti diverti...
ZERLINA Ma, signor cavaliere... È ver quel ch’ella dice?
DON GIOVANNI (piano a Zerlina) La povera infelice È di me innamorata, E per pietà deggio fingere amore; Ch’io son, per mia disgrazia, uom di buon core.
ELVIRA Ah fuggi il traditor, Non lo lasciar più dir: Il labbro è mentitor, Fallace il ciglio.
Da’ miei tormenti impara A creder a quel cor, E nasca il tuo timor Dal mio periglio. (parte, conducendo seco Zerlina)
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