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Lorenzo Da Ponte Le nozze di Figaro IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA XIII
Signor... se trattenete Tutte queste ragazze,
E che, vorresti
(finge di drizzarsi la gamba e poi si prova a ballare) Eh non mi duol più molto. (chiama tutte le giovani, vuol partire)
(a Susanna) Come si caverà dall’imbarazzo?
(alla Contessa) Lasciate fare a lui.
Senza fallo. (come sopra)
E intanto a cavallo Di galoppo a Siviglia andava il paggio.
Di galoppo, o di passo... buon viaggio. (come sopra)
(torna a ricondurlo in mezzo) E a te la sua patente
Certamente,
(a Susanna) Via non gli far più motti, ei non t’intende. (prende per mano Cherubino e lo presenta a Figaro) Ed ecco chi pretende Che sia un bugiardo il mio signor nipote.
Or ci sei.
Non canta, no, ma dice Ch’egli saltò stamane in sui garofani...
Ei lo dice! Sarà... se ho saltato io, Si può dare che anch’esso Abbia fatto lo stesso.
Anch’esso?
Perché no? Io non impugno mai quel che non so.
Al vostri posti, oh belle, ai vostri posti. (prende per un braccio Susanna)
Eccolo.
Partono tutti, eccettuati il Conte e la Contessa.
(fra sé)Temerari!
(fra sé)Io son di ghiaccio.
Contessa...
Or non parliamo. Ecco qui le due nozze, Riceverle dobbiam, alfin si tratta D’una vostra protetta.
(fra sé)
Siedono; la marcia s’avvicina.
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